Guerra in Ucraina, SMS di un soldato russo: “Mamma, ho paura”

di Manuela Zanni


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Ci sono messaggi che una madre non dovrebbe leggere mai. Stiamo parlando del drammatico testo di un sms inviato da un soldato ucraino alla propria madre che racconta la paura di chi è consapevole di stare perdendo la propria vita e, con essa, i propri affetti.

Il dramma della guerra raccontato dagli sms

Quanti messaggi volano da un telefonino all’altro in questo tempo di guerra? L’ambasciatore ucraino alle Nazioni Unite ieri pomeriggio ne ha letti alcuni davanti all’Assemblea Generale dell’Onu (e dunque davanti al mondo riunito). Sergiy Kyslytsya ha riportato ai colleghi più o meno attenti o sonnecchianti i brandelli di un dialogo tra un soldato russo senza nome e la madre che gli scrive da casa.

 

La conversazione tra mamma e figlio

«Ciao, come stai? È passato tanto tempo dalla tua ultima risposta — scrive la madre — Stai facendo le esercitazioni?. «Mamma, non sono più in Crimea. Sono in Ucraina, c’è una guerra vera qui. Bombardiamo tutte le città e attacchiamo anche i civili», risponde il figlio. «Ci avevano detto che ci avrebbero accolto a braccia aperte. E invece si gettano sotto i cingolati dei nostri carri e ci chiamano fascisti».

La guerra (purtroppo) non è un film

Potrebbe essere la sceneggiatura di un film, e certo la parte russa avrà ignorato l’uscita dell’ambasciatore ucraino considerandola «fake news», uno show di propaganda costruito a tavolino. La chat della madre e del soldato si conclude con una frase secca, quasi mozzata, che comincia con una parola che suona universale in tutte le lingue e finisce con un silenzio eterno. «Mamma, ho paura. È difficile…».   Brandelli della chat tra la madre e il figlio letta in mondovisione all’Assemblea Generale dell’Onu. Schegge di immagini che arrivano dall’Ucraina e si affiancano a quelle dei bambini che vediamo ogni giorno, sorridenti o sanguinanti. Tornano alla mente le parole di quella canzone di Sting: «I hope the Russians love their children too».

Quando uscì nel 1985, nel Sogno delle tartarughe azzurre, ci fu anche un piccolo screzio tra la popstar e Antonello Venditti, che criticò Sting senza cogliere l’ironia delle sue parole. Certo che anche i russi amano i loro figli. Quelli che raccontano la paura negli ultimi messaggi a casa, quelli distesi testa e piedi tra le macerie di Kharkiv.

Il testo del messaggio del soldato ucraino alla madre

“Mamma, sono in Ucraina. Qui sta infuriando una vera guerra. Ho paura. Stiamo bombardando tutte le città…anche colpendo civili” : recita così il testo  letto dall’ambasciatore ucraino che ha letto  l’ultimo sms di un soldato ucraino alla propria madre.  Questo il testo integrale del messaggio letto da Sergiy Kyslytsya, durante la riunione speciale di emergenza dell‘Assemblea Generale dell’Onu.

La guerra non  è mai giustificabile

La conferma (se ancora ce ne fosse bisogno) che la guerra è sempre atroce e che nessuna ragione può giustificarla. Ci siamo illusi che fosse definitivamente uscita di scena ma il presidente russo Putin ha riportato indietro le lancette della storia. Un messaggio drammatico, uno dei tanti,  che nella loro  schiettezza rappresenta una sorta di ammissione di quanto sta accadendo in Ucraina da giorni e ancora in queste ore, con una guerra che colpisce anche i civili con bombardamenti anche sulla città e sui quartieri residenziali.

 

 

 

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria