Bebe Vio e gli altri, chi sono gli atleti italiani alle Paralimpiadi 2021

di Manuela Zanni


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L’Italia paralimpica  si presenta a Tokyo con la delegazione più numerosa di sempre: 113 atleti, 61 donne e 52 uomini. La presenza femminile supera quella maschile.  I nostri atleti saranno impegnati in impegnati in 16 discipline.

Le discipline

Atletica, Badminton, Canoa, Canottaggio, Ciclismo, Equitazione, Judo, Nuoto, Scherma, Sitting Volley, Sollevamento Pesi, Taekwondo, Tiro a Segno, Tiro con l’Arco, Triathlon saranno gli sport in cui si cimenteranno gli sportivi italiani.

I portabandiera 

I nostri portabandiera saranno Bebe Vio, campionessa della scherma, e Federico Morlacchi, campione di nuoto. Tutti sono la prova vivente che nella vita esiste un prima e un dopo: una malattia, un incidente mettono ko, ribaltano ogni prospettiva e sogno ma gli atleti paralimpici sono tutti campioni di corsa a ostacoli, a prescindere dalla propria disciplina.

Assistere alle loro gare ci aiuta a comprendere che le ferite possono essere un’occasione di slancio nonostante gli ostacoli poichè ognuno di noi è capace di trovare grandi risorse quando si appoggia sui propri limiti.

Come funzionano le gare

Per indicare disabilità e sottocategorie, è in uso un complesso sistema di categorizzazione per assicurare un adeguato ed equo livello di competitività. Il prefisso di ogni disciplina è seguito da numeri che indicano il tipo di impedimento e la differenza tra le vari classi. Ai Giochi di Tokyo ci saranno sedici categorie diverse soltanto nei 100 metri maschili e quattordici in quelli femminili, per un totale di trenta medaglie d’oro da assegnare.

Gli atleti italiani paralimpici 

 Veronica Yoko Plebani 

Il suo sogno di bambina era quello di diventare ballerina, a 15 anni una meningite batterica fulminante le ha tolto le falangi delle mani e dei piedi. Le ha tolto molto altro e possiamo solo vagamente intuire cosa significhi per una ragazza giovanissima vedere il proprio corpo amputato e coperto di segni che non si possono nascondere.Oggi a 25 anni e andrà a Tokyo per conquistare una medaglia nel Triathlon.

 

 Monica  Contraffatto


Monica era Caporal Maggiore dell’esercito italiano ed è stata in missione in Afghanistan. Il 24 marzo 2012 durante un attacco alla base italiana nel distretto del Gulistan, nella provincia di Farah in Afghanistan, ha subito gravi lesioni alla gamba destra che le è stata amputata. La vedremo in pista nei 100 metri piani, ma l’atletica è stato l’approdo dopo un incidente che le ha cambiato la vita.

 Ambra Sabatini


Anche Ambra Sabatini gareggerà nei 100 metri piani come Monica Contraffatto, nella categoria T63.  L’amputazione monolaterale transfemorale è stata causata da un incidente. Ambra è giovanissima, ha 19 anni, ed è rimasta schiacciata sotto un auto che ha investito lei e suo padre mentre lui l’accompagnava in scooter agli allenementi di atletica. Era il giugno 2019, dunque una ferita ancora fresca.

Simone  Barlaam


Simone arriva a Tokyo, sua prima olimpiade, con un curriculum notevole: sette volte campione del mondo, tre record del mondo. Una frattura al femore mentre era nell’utero e una successiva infezione hanno compromesso lo sviluppo dell’arto destro.

Matteo Parenzan


Affetto da una miopatia nemalinica dalla nascita che comporta immunodepressione, poteva essere davvero molto penalizzato dalla situazione Covid. E invece grazie a lui diremo la nostra anche nel ping pong, portando a Tokyo l’atleta più giovane della squadra italiana: Matteo Parenzan, 17enne triestino allenato in casa con dedizione e coraggio da tutta la famiglia.

 

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