26 Giugno, Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico di droga

di Manuela Zanni


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Ulteriori passi in avanti nella lotta al traffico di droga sono stati fatti con la creazione dell’Ufficio dell’ONU contro la Droga e il Crimine (UNODC – United Nations Office on Drugs and Crime). Nato nel 1997 dalla fusione tra il Programma di Controllo sulla Droga delle Nazioni Unite e dal Centro per la Prevenzione del Crimine Internazionale, UNODC opera in tutte le regioni del mondo attraverso una vasta rete di uffici sul campo.

 

I tre pilastri del programma di lavoro dell’UNODC sono: 1) lo sviluppo di progetti di cooperazione tecnica e l’assistenza agli Stati membri nel migliorare le capacità di contrasto al traffico di droga, alla criminalità e al terrorismo; 2) la ricerca e l’analisi per promuovere una maggiore conoscenza dei fenomeni; 3) la promozione della ratifica e adozione delle convenzioni e dei trattati internazionali sulla droga, la criminalità e il terrorismo, anche attraverso l’armonizzazione della legislazione nazionale.

Secondo il rapporto 2016 dell’UNODC, 250 milioni di persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni, ha fatto uso di sostanze stupefacenti nel 2014. Circa 29 milioni di persone soffre di disturbi legati all’uso di queste sostanze. 11.7 milioni di persone assume droga per via endovenosa e i dati del 2014 mostrano che 1,6 milioni di persone tossicodipendenti è affetta da HIV.

Malattie di questo tipo gravano pesantemente sulla sanità pubblica, sia in termini di prevenzione che di trattamento e cura dei disturbi legati all’uso di droga. Solo uno su sei, tra i consumatori di stupefacenti in tutto il mondo, ha accesso alle cure e sebbene i decessi da overdose siano prevenibili, il rapporto dell’UNODC ha registrato la morte di 207.000 persone affette da tossicodipendenza nel 2014 a causa del sovradosaggio di sostanze illecite.

Tra le strategie messe in campo dall’UNODC, vi è quella dello sviluppo alternativo,  un approccio volto a ridurre le cause dell’incremento delle coltivazioni illecite di droga. Le coltivazioni di sostanze stupefacenti tra le comunità rurali rafforzano il crimine organizzato e indeboliscono il sistema economico locale. Nel lungo periodo, la sostituzione delle coltivazioni di stupafacenti con colture per uso alimentare può favorire la crescita dell’economia legale, attrarre investimenti e contribuire allo sviluppo delle infrastrutture nelle comunità rurali.

Le azioni previste dallo sviluppo alternativo hanno ottenuto un discreto successo: 23 paesi hanno abbracciato questo programma tra il 2010 e il 2013.Tra questi, sono presenti i maggiori produttori di cocaina come la Bolivia, la Colombia e il Perù e i produttori di oppio come l’Afghanistan, il Myanmar l’Egitto, il Laos, il Pakistan, la Thailandia e il Vietnam.

Dal 19 al 21 aprile 2016 a New York si è tenuto l’UNGASS 2016 (United Nations General Assembly Special Session) con una Sessione speciale sulle droghe. Per favorire un’ampia consultazione e un dialogo globale tra gli esperti in materia, la Sessione Speciale dell’UNGASS 2016 si è caratterizzata per la presenza non solo delle istituzioni e delle Agenzie dell’ONU, ma anche delle organizzazioni regionali, internazionali, organizzazioni non governative e della società civile.

 

 

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