Lo sbiancamento dentale: tecniche, indicazioni e limiti

di Cinzia Rampino


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Lo sbiancamento dentale è una metodica odontoiatrica, ormai molto diffusa, che permette di rendere tutti i denti più bianchi oppure di risolvere singole discromie dentali.

I prodotti utilizzati per lo sbiancamento contengono generalmente perossido d’idrogeno o perossido di carbammide, impiegati in concentrazioni diverse a seconda della tecnica scelta.

Lo smalto e la dentina sono permeabili a questi perossidi che penetrano nel dente e rilasciano molecole di ossigeno. Queste si attaccano alle grosse molecole organiche responsabili delle macchie, le spezzano in composti solubili a basso peso molecolare rendendo il dente più bianco.
Lo sbiancamento, quindi, avviene all’interno del dente e riesce ad eliminare le macchie endogene che non possono essere tolte con la normale igiene orale domiciliare e neanche attraverso un’igiene professionale dal dentista (ablazione del tartaro).

Metodiche di sbiancamento

Sbiancamento attraverso la superficie esterna del dente (eseguito a casa dal paziente): l’odontoiatra esegue delle impronte delle arcate dentarie per poter realizzare delle mascherine trasparenti individualizzate che calzino perfettamente sui denti del paziente e abbiano dei piccoli serbatoi per contenere il gel. Queste mascherine vengono consegnate al paziente a cui si insegnano le idonee modalità di utilizzo. La durata di applicazione giornaliera e del trattamento dipendono dalla concentrazione del prodotto utilizzato (per es. perossido d’idrogeno dal 10% al 16%) e dalla severità della discromia.

Sbiancamento attraverso la superficie esterna del dente (eseguito nello studio dentistico): in questo caso l’odontoiatra usa gel con perossidi a concentrazione più elevata (36-40%). Alcuni gel utilizzati possono essere attivati dal calore\luce di lampade specifiche che accelerano la loro reazione ossidativa.

Sbiancamento interno del dente: l’odontoiatra può modificare anche il colore dei denti devitalizzati applicando il gel all’interno della camera pulpare.

Occorre tenere presente che se in bocca sono già presenti delle otturazioni o corone in ceramica, il colore di queste non può essere modificato attraverso lo sbiancamento.

Effetti collaterali

Lo sbiancamento dentale professionale è una pratica sicura che non altera o rovina lo smalto dei denti. Tuttavia, solo presso uno studio dentistico è possibile una diagnosi adeguata, premessa di uno sbiancamento efficace e corretto, e si possono trovare prodotti sicuri e di efficacia certificata.

Nonostante ciò, i possibili effetti collaterali che si possono presentare sono:

  • Ipersensibilità dentale che è reversibile nel giro di poche ore o di qualche giorno. Può essere attenuata con l’applicazione topica di fluoro o di nitrato di potassio o utilizzando dentifrici desensibilizzanti.
  • Infiammazione delle gengive dovuta al contatto con l’agente sbiancante. Si ha la sensazione di un bruciore e le zone interessate possono apparire bianche. Il problema si risolverà spontaneamente in poche ore.

Articolo scritto da: Dott. Luca Boschian Pest
www.studiogarattinibazzini.com

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