Glutammato di sodio: cos’è e dove si trova

di Danila


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Avete mai sentito parlare di glutammato di sodio? Probabilmente sì, e spesso a proposito del dado, che in teoria è uno degli alimenti che contiene questo additivo alimentare naturalmente presente in molti alimenti.
In passato questa sostanza veniva estratta direttamente dai cibi ricchi di proteine, come nel caso delle alghe marine, oggi invece il glutammato, che troviamo in tantissimi alimenti industriali, viene prodotto chimicamente in laboratorio.

Glutammato di sodio: in quali alimenti si trova

Il glutammato monosodico si trova in tantissimi prodotti confezionati; nei surgelati per esempio, in moltissime miscele di spezie e soprattutto nei cibi in scatola e negli alimenti liofilizzati, a cui si aggiungono moltissimi prodotti a base di carne e pesce e gli snack. Molti credono che evitando di utilizzare il dado si eviti di ingerire glutammato, ma in realtà lo assimiliamo anche attraverso tanti altri alimenti che mangiamo solitamente.

Glutammato di sodio: fa male?

Il glutammato è una sostanza che è stata studiata e sottoposta a tantissimi test di laboratorio, proprio per stabilire se può essere nociva o meno per la nostra salute e in che modo. In realtà in tal senso si parla spesso di “sindrome del ristorante cinese” proprio perché la cucina cinese è particolarmente ricca di glutammato e gli effetti sono comuni ma non si presentano tutti né tutti insieme. Qualcuno può avvertire difficoltà respiratorie o bruciore alla nuca, nausea e sudorazione o reazioni di tipo allergico. Affinché si presentino questi sintomi, però, bisogna sviluppare un’intolleranza al glutammato oppure ingerirne tanto. In realtà, quindi, è difficile affermare che con assoluta certezza che questa sostanza faccia male, e gli effetti per la nostra salute non sono poi così diversi di quelli provocati da altri coloranti e conservanti alimentari.

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