Assorbenti interni, tutto quello che c’è da sapere e non avete mai osato chiedere

di Danila


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Esistono diversi tipi di assorbente interno in commercio, anche se sicuramente sono meno usati e diffusi dei classici assorbenti esterni, probabilmente perché la loro applicazione sembra un tantino più complicata, ma sicuramente in tante situazioni ci rendono la vita più semplice.

Non tutte li usano, ma ci sono delle circostanze in cui anche chi di solito non ne fa uso li preferisce ai classici assorbenti, proprio perché dopo qualche minuto dall’inserimento del tampone interno, in pratica, ci fanno dimenticare di avere il ciclo mestruale.

Quanti tipi di assorbente interno ci sono

In commercio ne esistono due diversi tipi: sono per lo più identici ma variano in termini di dimensioni. Uno ha il tampone più piccolino, quindi bisogna cambiarlo più spesso, ed è l’ideale per cicli non troppo abbondanti; l’altro ha dimensioni decisamente maggiori ed è più indicato per i primi giorni di ciclo, specialmente se durante il giorno non avete un bagno a portata di mano.

Anche riguardo il modo in cui si inseriscono ne esistono due tipi. Il più semplice da utilizzare è sicuramente il tampone con l’applicatore perché è più facile da inserire, poi ci sono quelli senza applicatore. In ogni caso, quando il tampone, qualunque esso sia, è posizionato correttamente non viene neppure percepita la sua presenza.

Senza dubbio il consiglio è di usare per le prime volte quello di dimensioni più piccole, giusto per prendere familiarità con l’assorbente interno, ma soprattutto di usarne uno con applicatore.

Il tampone di solito va rimosso entro 6/8 ore, e andrebbe cambiato quando completamente imbevuto, anche perché nel caso in cui sia ancora troppo asciutto è anche più fastidioso da rimuovere.

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Quando usare l’assorbente interno

Innanzitutto sfatiamo un falso mito diffuso soprattutto tra le adolescenti: l’assorbente interno possono usarlo praticamente tutti, anche chi è ancora vergine. Più in generale, molte donne ormai lo usano per abitudine al posto dell’assorbente tradizionale, proprio perché grazie alle sue caratteristiche una volta inserito non ne viene neppure avvertita la presenza.

Ma ci sono circostanze in cui il tampone interno è sicuramente più adatto, come quando andiamo al mare o in piscina, in viaggio, in palestra e in generale in tutte quelle occasioni in cui temiamo di sporcarci o in cui l’assorbente esterno potrebbe muoversi e spostarsi.

In ogni caso, se lo usate quando andate al mare, dopo una nuotata sarebbe il caso di cambiarlo, considerato che a causa dell’acqua il tampone tenderà a gonfiarsi.

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Controindicazioni degli assorbenti interni

E’ comodo, pratico, e una volta che ci prendiamo la mano è anche semplice da inserire e rimuovere. Ma sappiate che l’assorbente interno presenta anche qualche piccola controindicazione.

Non va assolutamente trattenuto oltre le 8 ore e sarebbe meglio cambiarlo ogni 4 ore, specialmente se ne indossate uno piccolo. In caso di disturbi e infezioni vaginali sarebbe il caso di alternare entrambe le tipologie e solo in presenza del ciclo mestruale: per altri tipi di perdite esistono prodotti appositi. In caso di prurito o bruciore va rimosso immediatamente.

Questi sintomi possono dipendere principalmente da due fattori: da una possibile allergia a uno dei componenti o da un utilizzo scorretto e poco accurato. Inoltre, nel caso in cui venga dimenticato (può accadere dato che in pratica una volta indossato diventa quasi impercepibile) rivolgetevi al vostro ginecologo o alla guardia medica.

E’ consigliabile lavarsi le mani con un detergente prima dell’inserimento e nella fase di rimozione.

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