Traducono la cartella clinica pediatrica per salvare la vita ai bambini

di Cinzia Rampino


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Translators4children (T4C) è il primo progetto al mondo di traduzione di cartelle cliniche pediatriche.

Di che cosa si tratta?

E’ l’1 settembre 2012 quando, il Dott. Marco Squicciarini si accorge che i bambini malati che perdono la vita a causa di mancate o tardive traduzioni delle loro cartelle cliniche sono davvero molti. Per questo decide di fondare T4C allo scopo di tradurre le cartelle cliniche dei bimbi malati di tutto il mondo. Subito dopo, il sito web di Translators4children.com raggiunge tantissime visite da ogni Paese del mondo.

La storia da quel momento in poi è lunga e, come si può immaginare, non priva di difficoltà. Ma T4C ce la fa e oggi conta un centinaio di cartelle cliniche tradotte, e di altrettante (45) vite salvate.

Molti sono ancora tuttavia i bambini gravemente malati che necessitano di un viaggio sanitario o di un parere medico di un altro Paese, ovvero di ciò che viene chiamata in gergo, una “Second Opinion”.

Il diritto alla salute di ognuno di noi, infatti, prevede la possibilità di un vaglio scientifico dettagliato da parte di specialisti che conoscano approfonditamente la materia e la malattia in questione.

Spesso, però, proprio la mancanza di comunicazione tempestiva, dovuta a problemi linguistici, rende impossibile l’espletarsi di tale diritto alla vita.

Come spiega Maria Rosaria Buri, professore aggregato di interpretariato e traduzione all’Università del Salento che collabora attivamente con T4C, inoltre: <<Una cattiva diagnosi può dipendere anche da un misunderstanding linguistico>>.

Negli anni, grazie allo sforzo condiviso di molte persone esperte e impegnate in prima linea, sono proprio T4C con la Asl di Lecce e l’Università del Salento che riescono a creare un organo di controllo e validazione dei processi e servizi di T4C all’interno del Laboratorio Diffuso di Ricerca interdisciplinare Applicata alla Medicina (DREAM).

Finalmente, grazie anche alle attenzioni del Ministero della Salute ai gruppi di ricerca e dei volontari, oggi la famiglia del bambino può prendere contatto con T4C attraverso il sito per inquadrare il caso clinico.

Dopo aver lanciato attraverso la rete informatica di soccorso, un “red alert” a tutti i traduttori, T4C traduce il testo, lo corregge e, con il supporto di un medico specialista in quella branca, lo controlla dal punto di vista medico.

Così, la vita del piccolo paziente, può essere affidata finalmente nelle giuste mani e con buone probabilità essere salvata.

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