Mensa scolastica; come mangiano i nostri bambini a scuola?

di Cinzia Rampino


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Secondo le linee Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica redatte dal Ministero della Salute in materia di mense scolastiche, “la ristorazione scolastica non deve essere vista esclusivamente come semplice soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali, ma deve essere considerata un importante e continuo momento di educazione e di promozione della salute diretto ai bambini, che coinvolge anche docenti e genitori”.

Che cosa devono mangiare i nostri bambini a scuola?

In teoria un’alimentazione equilibrata e corretta costituisce per tutti i bambini un presupposto essenziale per il mantenimento di un buono stato di salute e per una crescita ottimale.

Inoltre, a scuola i bambini imparano a stare a tavola, a mangiare ciò che hanno nel piatto senza sprechi e ad apprezzare sapori nuovi a volte inconsueti.

Va da se che il momento del pranzo scolastico è davvero importante nello sviluppo.

Ovviamente, però, non sempre le cose stanno così e le mense scolastiche spesso non riescono a garantire gli standard di alimentazione e cura di cui i nostri figli avrebbero bisogno.

Il menù della mensa scolastica, infatti, dovrebbe essere elaborato secondo i principi di una alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale e quindi da un nutrizionista.

Come indicato nelle Linee Guida per una sana alimentazione dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), la varietà degli alimenti è fondamentale e il pranzo deve apportare circa il 35% del fabbisogno di energia giornaliera. Il menù è strutturato in modo da fornire circa il 15% di proteine, il 30% di grassi ed il 55% di carboidrati.

I menù devono essere preparati con rotazione di almeno 4/5 settimane, in modo da non ripetere quasi mai la stessa ricetta, e diversi per il periodo autunno-inverno e primavera-estate. In tal modo i bambini acquisiscono la disponibilità di ortaggi e frutta in relazione alle stagioni e soddisfano la necessità fisiologica di modificare l’alimentazione secondo il clima.

E quando ciò non accade?

Ebbene, bisogna discutere con l’organo competente della scuola!

Quello che i genitori devono sapere è che la Mensa scolastica ha dei doveri ma anche dei diritti in quanto alla sua gestione e organizzazione e che ogni scuola può decidere se avere una cucina interna o un servizio di ristorazione esterno che si occupi della somministrazione dei pasti.

E’ certamente nel pieno diritto e dovere dei genitori tuttavia, conoscere bene che cosa mangiano i propri bambini a scuola, e integrare eventualmente le mancanze che la scuola, magari per motivi organizzativi, non riesce a sopperire.

Per quanto riguarda la bontà o meno dei cibi che i bambini mangiano a scuola, la questione è attribuibile sempre e soltanto ai singoli casi e alle gestioni specifiche delle aziende scolastiche.

Per i genitori che ne fanno richiesta, l’impresa scolastica o la cucina interna dovrebbe saper fornire anche una tabella alimentare dettagliata del menu settimanale, anche e soprattutto in relazione a eventuali allergie o intolleranze alimentari del bambino.

A proposito di questo, le diete speciali  riguardano intolleranze e allergie (latte, uovo, ecc.) con indicazioni degli alimenti permessi e di quelli da evitare. Per le diete speciali (ad es. per celiaci) la produzione deve essere gestita con la scuola

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