Praticare il bondage, l’antica arte della seduzione giapponese

di francesca


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Praticare il bondage è considerato oggi una vera e propria arte che, come le più nobili delle discipline, richiede un profondo studio ed un’attenta applicazione per tutta la durata dell’apprendimento poiché, in casi tutt’altro che sporadici, è causa di incidenti letali.

Quella del bondage è una pratica sessuale che richiede una completa conoscenza e fiducia tra i partner poiché basata su consenzienti costrizioni di impedimento della libertà fisica. L’idea principale di questa tecnica è quella di donarsi completamente al proprio partner divenendo uno strumento per soddisfare le sue fantasie.

La tecnica prevede la presenza di un sottomesso che, attraverso l’ausilio di legamenti, corsetti, bavagli o cappucci, viene completamente immobilizzato dal padrone, il quale avrà il pieno controllo.

Ci sono delle semplici regole base da seguire per evitare che, una piacevole esperienza erotica possa trasformarsi in un’enorme tragedia.

  1. Stabilire con il proprio partner i limiti da non superare ed adottare segnali convenzionali per porre termine al gioco. Il piacere è strettamente legato alla sensazione di benessere di entrambi i partner.
  2. Evitare di legare il collo e, più in generale, apporre corde o cinghie su vene in vista, gomiti, ginocchia e seni.
  3. Tenere sempre nelle vicinanze un paio di robuste forbici per tagliare, se necessario, ogni genere di legacci liberando così il partner.
  4. Non bisogna assolutamente avere fretta di sperimentare ma bisogna dedicarsi del tempo. E’ quindi bene iniziare dalle cose più semplici per poi proseguire tranquillamente per step successivi.

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