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Francesco Nuti, chi è Annamaria Malipiero, la moglie con lui fino alla fine
Si sono spente ieri le luci sulla vita di Francesco Nuti, morto a 68 anni lo scorso 12 giugno. La sua vita privata è stata segnata soprattutto dal matrimonio con l’attrice Annamaria Malipiero, dalla quale si separò nel 2000 che, tuttavia, non lo ha mai abbandonato rimanendogli accanto fino alla fine.
Chi è Annamaria Malipiero
Nella vita sentimentale di Francesco Nuti, regista e attore fiorentino scomparso lo scorso 12 giugno a 68 anni, Annamaria Malipiero ha , di certo, il posto d’onore. L’attrice è stata sposata con Nuti dal 1992 al 2000 e con lui ha avuto una figlia, Ginevra. La Malipiero è rimasta una figura costante nella vita dell’attore, non solo prima dell’incidente del 2006 ma anche, e soprattutto, successivamente.

Annamaria Malipiero: “Mi sono innamorata della sua gentilezza”
“L’ho conosciuto grazie a mia madre: mi ero appena trasferita a Roma e avevo appena fatto il primo film. Lei era stata invitata a casa di Francesco Nuti. Alla fine sono andata, ho passato una serata piacevolissima. Lui è stato molto gentile, è stato corretto. Ginevra? L’ abbiamo cercata molto, non è arrivata subito: è stato un lavoro faticoso” aveva raccontato Annamaria durante un’intervista rilasciata anni da, nella trasmissione Vieni da Me.
La fine del matrimonio nel 2000
Nuti aveva 37 anni quando sposò Annamaria Malipiero, all’epoca appena 20 enne. “Prima di uscire, ha chiesto a mia madre se poteva corteggiarmi: da lì… Devo dire che è stato un corteggiamento abbastanza lungo, lui ha 17 anni più di me, anche se io sono stata più matura di quelle della mia età e lui è sempre stato un giocherellone”, raccontò ancora l’attrice ripensando alla loro storia d’amore, terminata otto anni dopo le nozze, nel 2000.
Il periodo ‘blu’ di Francesco Nuti
Ma non fu la decisione dei due di separarsi a provocare la lunga depressione che avrebbe caratterizzato gli ultimi anni di vita di Nuti prima dell’incidente del 2006. “Francesco ha passato un lungo periodo ‘blu’, come lo chiamava lui. Io ci sono sempre stata. Già quando lo avevo conosciuto aveva affrontato dei periodi difficili. La depressione non derivava dalla separazione, è per il periodo nero che i suoi film non sono andati bene: non riusciva ad avere idee, non stava bene. Ma il suo non stare bene risaliva ad anni prima”, aveva precisato l’attrice. Della fine di quel legame Nuti, invece, non ha mai parlato pubblicamente.
La figlia Ginevra è stata la sua tutrice legale
Altra donna fondamentale nella vita di Nuti è stata la figlia Ginevra. Nata nel 1999 dal matrimonio con Annamaria Malipiero, è rimasta l’unica figlia del regista. È stata la giovane a prendersene cura, diventando la sua tutrice legale.

“È in una clinica dove si prendono cura di lui perché ha bisogno di assistenza continua. Comunico con mio padre con gli occhi, tramite lo sguardo. Gli leggo i messaggi dei fan che mi arrivano tutti i giorni e lui è contento” aveva dichiarato a Domenica In nel 2021. Ginevra decise di prendersi cura del padre, ormai non più autosufficiente, poco dopo la maggiore età. Una scelta dettata dall’enorme affetto che ha unito per tutta la vita padre e figlia e al quale, nonostante la giovane età, Ginevra non si è mai sottratto.
Il ricordo di Giuliana De Sio, collega e compagna di Nuti
Giuliana De Sio, 67 anni, attrice, di Francesco Nuti è stata «amica, collega e per un breve tempo compagna». L’incontro nel 1983 sul set di «Io, Chiara e lo Scuro», film diretto da Maurizio Ponzi, per il quale lei e Francesco furono entrambi premiati con il David di Donatello e il Nastro d’Argento come migliore attrice e migliore attore protagonista. Due anni dopo girano insieme il sequel, «Casablanca Casablanca», con Nuti anche in veste di regista.

«Francesco è parte della mia storia — prosegue l’attrice —, gli sono stata vicina nella sua prima prova da regista partecipando a paure, preoccupazioni, incertezze. L’ho visto singhiozzare quando è morto suo padre, emozionarsi per la partecipazione al Festival di Sanremo — sembrava avesse vinto il Nobel! —, ho apprezzato i suoi quadri: Francesco dipingeva benissimo». Le sere fuori a cena, le zingarate, le cantate con la chitarra. «Sembra ieri», sospira De Sio, sottolineando «che il declino di Francesco è cominciato prima della caduta del 2006, quando qualcosa si è rotto nel suo equilibrio. La sua è una parabola misteriosa, incomprensibile di uno che aveva tutto e ha deciso di perdere tutto. Nessuno sa spiegare perché, all’apice del successo, Francesco abbia cominciato a cadere. La sua è stata un’autodistruzione». Oggi restano i ricordi: «Sono andata a trovarlo quando stava male, un’ultima volta qualche anno fa a Prato, in una situazione sconfortante. Non sono più voluta tornare. Francesco se ne era già andato tanto tempo fa».