Suo malgrado, Olena Kurilo, è diventata il simbolo della guerra in Ucraina. Lei che è sopravvissuta alla guerra ha detto: “Sono viva per miracolo“. Olena è sulle prime pagine di tutti i giornali. La donna col volto insanguinato e fasciato è diventata il simbolo del conflitto.
Olena Kurilo, simbolo del conflitto ucraino
Nelle ultime ore una delle scene di maggior impatto del conflitto in Ucraina, sta facendo rumore. Olena Kurilo, una donna di mezz’età, bionda, completamente fasciata, col volto insanguinato sta facendo il giro del mondo, tra prime pagine dei giornali e dichiarazioni: “Non avrei mai pensato che potesse succedere una cosa del genere, non avrei mai pensato che sarebbe successo davvero in questa vita”, ha commentato la donna visibilmente provata.
Olena ha commentato così quello che ha vissuto in queste ore: “Abbiamo scritto poesie sulla guerra, io stesso sono una direttrice, una educatrice, abbiamo studiato la storia, ma non avremmo mai pensato che questo sarebbe successo nella nostra terra”.
La donna nelle sue parole ripercorre gli assalti dei militari russi che gli hanno portato via l’abitazione: “La casa è completamente distrutta, non ci sono finestre, non ci sono porte, una porta è addirittura volata via, anche il pavimento è stato completamente strappato. Sono solo molto fortunata, devo avere un angelo custode molto forte per me per essere rimasta in vita. Mi alzerò e andrò, farò tutto per l’Ucraina, per quanto posso, con tutta l’energia che ho. Sarò sempre solo dalla parte della mia madrepatria“.
Olena a sua insaputa, è diventata il simbolo della guerra in Ucraina. Lo scorso venerdì 25 febbraio, infatti, la maggior parte dei quotidiani mondiali ha aperto con un titolo e con il suo volto tumefatto e lo sguardo perso nel vuoto. La donna originaria di Chuguev, nella regione di Kharkhiv, è un insegnante come da lei stesso dichiarato. E nonostante i numerosi studi sulla storia, mai avrebbe immaginato che il mondo sarebbe potuto arrivare a compiere questo passo. Oggi la si trova sulle prime pagine del The Guardian, del Mirror (che la elegge a “simbolo” contrapponendola al presidente Putin), sul Sun, sul Daily Mail. In Italia è sulle prime pagine di praticamente tutti i maggiori quotidiani, dal Corriere, alla Repubblica fino a la Stampa.
Ha 52 anni e dallo scorso 25 febbraio, quando è stata colpita dai vetri di una finestra mandati in frantumi da un missile sganciato dagli aerei russi, è diventata il volto del conflitto in corso in Ucraina, il Paese attaccato dalle truppe russe fedeli a Vladimir Putin. Lei, insegnante, di questo conflitto è come tutti i civili una vittima: la sua città, Cuhuïv, non lontana da Charkiv, tra gli epicentri della guerra, è stata pesantemente colpita dall’aviazione di Mosca.