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“Kim Kardashian ha rovinato l’abito di Marilyn Monroe”: cos’è successo?

L’abito di Marilyn Monroe indossato da Kim Kardashian al MET Gala 2022 è rovinato, senza possibilità di recupero. Scott Fortner, collezionista di memorabilia di Marilyn Monroe, è andato a controllare le condizioni dell’abito più iconico di Marilyn, temporaneamente esposto da Ripley’s Believe It or Not!, e ha lanciato l’allarme dal suo seguitissimo account Instagram, amplificato da Diet Prada.

Kim Kardashian ha rovinato l’abito di Marilyn Monroe

La denuncia è partita su Instagram dai collezionisti di memorabilia dell’attrice scomparsa 60 anni fa: l’iconico sequin dress è ormai danneggiato. “Abbiamo usato la massima cura per preservare questo enorme pezzo di storia della cultura pop”, ma a quanto pare sono state solo parole, vane a placare le polemiche e il fallout successivo che è ben peggiore della bugia: 60 anni dopo, il vestito di Marilyn Monroe che cantava Happy Birthday Mr. President a John Fitzgerald Kennedy, è dolorosamente damaged dall’apparizione sulla scalinata del MET addosso a Kim Kardashian.

In che stato è l’abito di Marylin Monroe?

Piccoli strappi sul voile delicatissimo del tessuto vicino alla zip di chiusura, cristalli mancanti, scuciti o appesi ad un filo, altri segni inevitabili di forzatura del tessuto attorno all’orlo superiore per adattare il difficilissimo fitting a Kim Kardashian. A quanto emerso già poco dopo il MET Gala, ci sono volute tre prove -la prima terminata con un rifiuto, la seconda con un forse, la terza con l’ok- e la controversa dieta di Kim Kardashian per il vestito di Marilyn Monroe (ha svelato di aver perso 7 chili in tre settimane pur di entrarci). Ciononostante, l’abito non è stato completamente zippato, da qui la provvidenziale pelliccia portata come una stola. Un concorso di colpa tra Kim Kardashian, che si è intestardita a volere proprio quell’abito in un anno celebrativo (i 60 anni dalla morte di Marilyn Monroe), e Ripley che, pur non essendo propriamente un museo ma una company di attrazioni a tema, avrebbe dovuto trattare il vestito come pezzo museale e fermare con diniego ogni tentativo di pubblica esposizione.

 
Kim Kardashian si è interstardita

Kim Kardashian ha noleggiato il sequin dress di Marilyn Monroe per una cifra non rivelata, che ha donato a nome di Ripley a due organizzazioni rimaste anonime, e le volontà di sfondare la porta della pop culture si è compiuta. Le critiche alla scelta erano arrivate subito, persino da Bob Mackie, il designer che aveva abbozzato i primi schizzi dell’abito: “È stato disegnato per Marilyn Monroe. Nessun altro dovrebbe essere visto in quell’abito” aveva proclamato stizzito a Entertainment Weekly.


Solo Marylin poteva indossare quell’abito

Gli avevano fatto eco diversi collezionisti di arte e specialisti in costumi storici, come Cara Varnell, intervistati dal Los Angeles Times: “Non si indossano pezzi storici d’archivio. Certo, se hai un Charles James nell’armadio di tua nonna e vuoi indossarlo, a posto. Ma qualcosa che è stato archiviato significa che ha un’importanza culturale cui diamo valore e che vogliamo salvare” aveva svelato Varnell. E Sarah Scaturro, ex responsabile della conservazione dei beni del MET Costume Institute, le aveva dato manforte: “Sono frustrata perché sposta indietro gli standard di trattamento professionale per i costumi storici. Negli anni 80, un gruppo di costumisti professionisti hanno firmato una risoluzione, i costumi storici non devono essere reindossati. La mia preoccupazione è che i colleghi delle collezioni di costumi storici saranno messi sotto pressione dalle persone importanti per indossare quei vestiti“.