Alessandro Borghese: “Lavorare per imparare non significa essere per forza pagati”

di Manuela Zanni


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

La ricerca di nuovo personale è una delle questioni  più problematiche per i ristoratori. Lo sanno bene gli chef, tra cui Alessandro Borghese, che, non molto tempo fa aveva  rilasciato un’intervista al Corriere della Sera lamentando, appunto, la difficoltà di reperire nuovi collaboratori.

Alessandro Borghese non trova personale

Stellati e non, molti chef  come Alessandro Borghese faticano  a trovare nuovi collaboratori  dal momento che, a causa della pandemia, molte persone si sono dovute reinventare trovando lavoro in altri settori. A questo si unisce il fatto che molti hanno riscoperto  il piacere di  passare più tempo in famiglia e di  avere più tempo per sé e quindi,  anche con la ripartenza dei ristoranti,  molti chef, camerieri e barman hanno  preferito restare a lavorare in altri settori che lasciano loro più margine per dedicarsi a sé stessi e ai propri cari.

Il punto di vista di Alessandro Borghese

Alessandro Borghese pensa che  i ragazzi di oggi hanno capito che stare in cucina o in sala non è vivere dentro a un set e che bisogna essere devoti al lavoro, anche facendo qualche sacrificio”. Lo chef ha inoltre  ricordato di quando lui ha fatto la gavetta, saltando feste di compleanno e uscite con gli amici perché se “vuoi diventare Alessandro Borghese devi lavorare sodo, a me nessuno ha regalato nulla. Mi sono spaccato la schiena, io, per questo lavoro che è fatto di sacrifici e abnegazione”.

La polemica contro Borghese

Ma non è tutto. Sempre secondo Borghese, inoltre, i giovani adesso “preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici. E quando decidono di provarci lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato. E la pretesa di ricevere compensi importanti. Da subito. Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati” ha concluso.

Twitter “infuocato”

Da questo momento su Twitter si è scatenato un vero e proprio incendio a colpi di commenti incandescenti del popolo social ha levato proteste indignate.  In realtà la questione è  talmente complessa  per cui in realtà ambo le parti hanno sia torto che ragione contemporaneamente.

La denuncia al reddito di cittadinanza

Come Alessandro Borghese anche altri si sono lamentati dando la colpa al reddito di cittadinanza.  Vincenzo De Luca più volte ha incolpato  la mancanza di camerieri in Campania o come chef Federico Palestini che sosteneva che con il reddito di cittadinanza i giovani non vogliono lavorare nel weekend.  Anche la FIPE durante il Sigep 2022 di Rimini, tenutosi a marzo, aveva spiegato che nel settore della ristorazione mancano 200mila addetti.

Il web contro Borghese “Facile se sei il figlio di Barbara Bouchet”

Alcuni utenti non hanno potuto fare a meno di fargli notare che sebbene abbia fatto la gavetta , i sacrifici e tutto il resto,  è indubbio che rimane pur sempre il figlio dell’attrice Barbara Bouchet e di un imprenditore, quindi, magari, anche solo a livello economico è possibile ipotizzare che abbia dovuto penare un po’ meno rispetto ad altri. D’altra parte, il fatto che si sia diplomato al prestigioso American Overseas School of Rome, con rette da 10-25mila euro, non è forse per tutti come hanno fatto notare gli utenti.

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria