Giovanna Botteri al Festival di Sanremo per raccontare l’inizio della pandemia in Cina

di Alice Marchese


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Giovanna Botteri ospite speciale al Festival di Sanremo, che verrà trasmesso non durante il tradizionale mese di febbraio. È stata invitata sul palco dell’Ariston per raccontare la sua testimonianza per quanto riguarda l’inizio della pandemia: “L’anno scorso, mentre in Italia andava in onda Sanremo, in Cina eravamo già da un mese in lockdown, si contavano i morti, si percepiva la tragedia”, dice la giornalista che l’evento tornerà a Pechino (“sto aspettando che si sblocchino alcune situazioni dei voli e del visto”).

“Non so cantare però sono uguale a Naomi Campbell, per questo mi hanno chiamato”. Scherza così, contattata dall’Adnkronos, Giovanna Botteri. “Scherzi a parte – aggiunge subito – io non so fare niente, se non fare il mio lavoro. Quindi credo che mi abbiano chiamato per raccontare di come, dalla Cina, io abbia vissuto l’inizio della pandemia”

Nonostante lei si sia trovata più volte inviata e alle prese con racconti particolarmente complessi e delicati, Botteri confessa di essere molto agitata all’idea di salire sul palco dell’Ariston: “A me fa tremare i polsi una serata di gala, quasi più di un servizio sotto un bombardamento. Già sono in pensiero per i miei capelli e per l’abbigliamento. Non aspettatevi il tacco 12 e l’abito lungo, è più facile che salga sul palco in mimetica. O che parli dietro ad un cartonato”, ride.

Per quanto riguarda le regole sulla sicurezza, Botteri spiega di aver ricevuto il protocollo: “A parte l’assenza del pubblico – dice – ci sono misure molto stringenti. Dentro l’Ariston non può entrare nessuno. È giusto, anche perché i dati sono ancora allarmanti e aumentano anche i ricoveri in terapia intensiva…”. In questa situazione, sottolinea, “ci sarà spazio per un momento di leggerezza: dopo un anno la gente ha bisogno di respirare, di sentire qualcosa che la faccia sorridere, di sperare, di coltivare la sensazione forte che comunque la vita trionfa, e alla fine ci sarà la luce dopo il tunnel. Credo che anche questo sia il messaggio di Sanremo in quest’anno eccezionale: con tutte le precauzioni, si deve continuare ad andare avanti”.

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