Pakistan: contro lo stupro si pensa alla castrazione chimica

di Alice Marchese


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A sollevare una profonda indignazione è stato uno stupro di gruppo ai danni di una donna la cui vettura era rimasta in strada senza benzina; questo terribile evento ha scatenato una mobilitazione nazionale così notevole da voler istituire in Pakistan tribunale speciali per processare casi di stupro in massimo quattro mesi e la pena si pensa che sia la castrazione chimica.

Il decreto presidenziale prevede anche che le cellule anti-stupro forniscano specifici esami medici entro sei ore dalla presentazione della denuncia e crea un registro nazionale dei molestatori sessuali.
“Ci aiuterà a rendere più efficienti i processi per abusi sessuali. I tribunali speciali in tutto il Paese ci saranno utili per smaltire i casi e per farlo il prima possibile col massimo risultato” com’è riportato da IoDonna, ha scritto il presidente Arif Alvi su Twitter.
L’ordinanza sarà valida per quattro mesi in attesa dell’approvazione parlamentare.

Chi si batte per i diritti delle donne ha accettato di buon grado la legge, ma ha esplicitamente richiesto un miglioramento della polizia e dei procedimenti giudiziari per garantire la giustizia alle vittime di violenza.
“Si tratta di un passo positivo”, com’è riportato da La Repubblica, ha detto Salman Sufi, che ha sostenuto la legislazione per proteggere le donne dalla violenza nella provincia più popolosa del Punjab.
“Una politica reattiva istintiva dopo la recente ondata di denunce di stupro non può però essere una soluzione definitiva”. Fauzia Viqar, una delle figure più importanti nella lotta per i diritti delle donne, ha invitato al governo a garantire indagini e procedimenti giudiziari efficienti. “Con un tasso di condanne così basso, dal 3 al 4 per cento, non viene inviato un messaggio forte”, ha sottolineato.

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