Stai pensando di smettere di fumare, ma non sai da dove cominciare? Si tratta di una scelta sicuramente importante, che richiede impegno e forza di volontà. Dire basta con il fumo, è un investimento di salute cui non si può rinunciare, anzitutto perché consente di ridurre il rischio di sviluppare molte condizioni patologiche.
Si tratta di un’impresa che si può benissimo portare avanti da soli. Con il supporto del proprio medico o di specialisti della disassuefazione, le probabilità di successo aumentano notevolmente. Pensate che recenti dati ISTAT indicano che il 90% degli ex fumatori ha smesso senza bisogno di aiuto, ma provando in media 6 volte. Da questo emerge che, maggiore è il supporto che si riceve, più è alta la probabilità di smettere di fumare in modo definitivo.
Detto questo, la buona notizia è che oggi scopriremo insieme tutto quello che c’è da sapere per dire basta con il fumo, rispondendo anche alle domande più diffuse: come fare, quanto tempo ci vuole, quali sono gli effetti sul nostro corpo, le alternative e i benefici, come affrontare l’astinenza da nicotina e a chi rivolgersi per cercare aiuto.
Smettere di fumare, benefici: siamo certi del fatto che si tratti di uno degli argomenti che più interessano chi intende intraprendere un percorso di rinuncia al fumo. Prima di addentrarci, sappiate che, chi smette, protegge anche chi è intorno dal fumo passivo, riducendo ad esempio il rischio di molte malattie dei bimbi che derivano da esposizione al fumo (ad esempio asma e infezioni alle orecchie come le otiti).
Possiamo distinguere gli effetti positivi tra quelli a breve termine e quelli a lungo termine. In ogni caso, procedendo con la lettura, vi rendere conto del fatto che si tratta di benefici davvero significativi. Venirne a conoscenza, può già essere un ottimo spunto motivazionale.
Molti degli effetti dello smettere di fumare sono davvero immediati. Entro 20 minuti, la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono e nell’arco di 12 ore, il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a livelli normali.
Entro 2-12 settimane migliorano circolazione del sangue e funzioni polmonari, mentre servono da 1 a 9 mesi per fare diminuire tosse e respiro corto.
Nell’arco di un anno si dimezza il rischio di infarto, rispetto a quello che corre un fumatore, mentre in un arco che va dai 5 ai 15 anni successivi, il rischio di ictus diviene uguale a quello di un non fumatore. E non finisce qui, perché i benefici a lungo termine sono davvero numerosi: pensate che entro 10 anni diminuisce fino alla metà il rischio di tumore ai polmoni e si riduce anche il rischio di tumore a bocca, esofago, vescica, cervice uterina e pancreas. Per quanto riguarda il rischio di infarto, entro 15 anni diviene uguale a quello di chi non fuma.
Esistono anche effetti che riguardano specifiche fasi della vita: a 30 anni si guadagnano almeno 10 anni di vita attesa; che diventano 9 per chi ha 40 anni; a 50 anni si guadagnano 6 anni di vita attesa, che diventano 3 per chi ne ha 60. Smettere di fumare, inoltre, fa bene anche a chi ha già sviluppato malattie correlate al fumo: riduce del 50% la probabilità di avere un altro attacco in persone che smettono di fumare dopo un attacco cardiaco e riduce il rischio di impotenza, di avere difficoltà a concepire, di aborto spontaneo o di partorire bambini prematuri o con basso peso alla nascita.
Esistono diverse strategie, come farmaci per smettere di fumare o altre tipi di supporto, come quello di operatori e psicologi specializzati:
Prima di intraprendere una qualsiasi strada, è fondamentale consultarsi con il proprio medico e, soprattutto, affidarsi ad operatori fidati e certificati, diffidando di chi propone soluzioni “magiche”. Il “fai da te”, inoltre, non è sempre l’idea migliore. Esistono anche delle app per smettere di fumare, ma queste non si basano su metodi scientifici.
Quando il medico lo ritiene opportuno, accanto al suggerimento per un sostegno psicologico e di aiuto comportamentale, può prescrivere farmaci per dire basta con il fumo. In Italia il farmaco più diffuso è il Bupropione, della famiglia degli antidepressivi: con un’apposita formulazione, riduce i sintomi dell’astinenza da nicotina. Altro farmaco è la Vareniclina: riduce il desiderio della sigaretta e ne attenua il piacere.
Un altro farmaco antifumo è la Citisina: un prodotto galenico (ossia preparato direttamente in farmacia) in capsule. Tutti i farmaci di cui abbiamo parlato devono essere prescritti dal medico e possono avere controindicazioni e provocare effetti collaterali.
Per quanto riguarda i disturbi dovuti all’astinenza da nicotina, si consiglia di ridurre gradualmente l’introduzione di nicotina nell’organismo, con prodotti sostitutivi con dosi a scalare. L’efficacia di questo metodo è stata avvalorata dagli esperti Cochrane, un gruppo di epidemiologi che ha valutato 150 studi controllati su 50.000 fumatori.
Qualunque sia la via di somministrazione (cerotti per smettere di fumare, gomme da masticare, compresse da succhiare o spray per smettere di fumare, tutti i prodotti sostitutivi controllano il disagio fisico provocato dalla mancanza della nicotina. Si possono acquistare in farmacia senza ricetta medica, ma devono essere utilizzati rispettando le dosi e i tempi indicati. Questi farmaci e i trattamenti sostitutivi a base di nicotina, in Italia, non sono forniti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale.
Sui rischi e sui benefici delle sigarette elettroniche per smettere di fumare, si è detto molto, ma non è possibile esprimere un giudizio definitivo, poiché vi sono tanti pareri contrastanti. Gli studi effettuati fino a oggi, non escludono possibili danni legati anche a questo modo di fumare, sia per chi usa le sigarette elettroniche, sia per chi sta attorno.
Tra i pro, il fatto che la sigaretta elettronica permette di evitare il catrame e altri prodotti tossici della combustione del tabacco. A fronte di questo, ci sono però i contro sulla sicurezza delle sostanze contenute nei composti da “svapare”.
Alcuni esperti, inoltre, temono che la moda delle sigarette elettroniche possa compromettere (specie tra i più giovani), il fenomeno di trasformazione culturale che stava rendendo meno “alla moda” il gesto di avere una sigaretta tra le mani.
Secondo i dati forniti dall’Organizzazione mondiale della Sanità, nel mondo il tabacco è responsabile di un numero di vittime maggiore di quelle provocate da alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Si stima che ogni anno, in tutto, il mondo il fumo uccida 7 milioni di persone (oltre sei milioni a causa del consumo diretto, i restanti per esposizione passiva).
Le prime 24 ore dall’ultima sigaretta sono indubbiamente le più difficili. Affrontare l’astinenza da nicotina, quando si sceglie di smettere di fumare, può non essere facilissimo. Nei primi 4 giorni i sintomi sono molto intensi, ma tendono ad attenuarsi già dalla prima settimana al primo mese. Le sensazioni di malessere, come affaticabilità, irritabilità, difficoltà di concentrazione, aumento dell’appetito, possono rimanere anche per dei mesi.
La buona notizia è che il desiderio di una sigaretta dura solo pochi minuti. Non è difficile, dunque, adottare alcune strategie per distrarsi. Si può bere un bicchiere d’acqua o fare una passeggiata. È utile anche chiacchierare con qualcuno, masticare una gomma o una caramella senza zucchero.
Molti si chiedono se è vero che smettere di fumare fa ingrassare: bisogna ricordare, a tal proposito, che la nicotina è un anoressizzante: è possibile, dunque, che qualora si smetta si aumenti di peso. Non è una regola, comunque, e si parla di un aumento non superiore ai due o tre chili. Per evitare di mettere su peso, basta cambiare le proprie abitudini alimentari (si può ridurre il cibo ai pasti, preferire pasti leggeri, bere molti liquidi, limitare gli alcolici, prediligere frutta e verdura) e aumentare l’attività fisica.
Ricordate sempre che può capitare di ricominciare a fumare, ma questo servirà per riconoscere e affrontare meglio i momenti più critici. Le ricadute fanno parte del percorso di cambiamento. Non scoraggiatevi, dunque, ma considerate che, durante un percorso così difficile, come quello dell’addio al fumo, si può anche cadere.
Sebbene la sfida di smettere di fumare sia impegnativa, seguendo le giuste motivazioni e con il giusto sostegno, si può raggiungere l’obiettivo con successo. Esistono 10 preziosi consigli per smettere di fumare, formulati dagli esperti:
Il primo e indispensabile strumento per smettere di fumare è la forza di volontà. Ovviamente non è facile trovarla e pensate che solo tre persone su cento riescono a smettere solo perché hanno compreso che è meglio per loro. C’è chi ha deciso di dare un taglio con le sigarette e ha successo, un giorno dopo l’altro. Smettere di fumare di colpo, però, non è sempre un risultato a portata di mano.
Chi non ce la fa solo con le sue forze, deve anzitutto sapere che non deve sentirsi in colpa. Sappiamo bene che la nicotina crea dipendenza, quindi liberarsene è tutt’altro che semplice. Si possono avere ricadute, si può tornare ad accendere una sigaretta, ci si può ritrovare scoraggiati e senza motivazione. L’importante è non lasciarsi sopraffare dalle emozioni negative e continuare a provare, finché non ci si riesce, magari ricorrendo all’aiuto dei cari, come parenti e amici, o del proprio medico o di uno dei tanti Centri Antifumo che esistono in Italia.
In tutto il territorio italiano esistono centinaia di centri antifumo. Queste strutture nascono proprio per aiutare chi vuole smettere di fumare, ricorrendo a diversi strumenti: il counseling individuale, la terapia di gruppo e la prescrizione di prodotti sostitutivi della nicotina o di farmaci per la disassuefazione.
L’accesso a uno di questi centri di solito prevede il pagamento di un ticket e solo in alcuni casi è gratuito. Tutte le informazioni relative ai Centri antifumo sono sul sito dell’Osservatorio fumo alcol e droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità o possono essere richieste al numero verde contro il fumo (800 554 088). Questo numero telefonico che fornisce anche consulenza su tutti i problemi legati al tabagismo.
Diversi studi hanno dimostrato anche che, per alcune persone, può essere sufficiente il solo consiglio da parte del solo medico. A fronte di questi casi, vi sono però anche quelli di chi ha bisogno di diversi incontri con personale specializzato e preparato per dare motivazione e sostenere in questa scelta di smettere di fumare. Si può anche prendere parte a gruppi di auto aiuto: in questo caso, la scelta si basa sulle proprie caratteristiche o preferenze, ma l’efficacia è simile a quelle del sostegno specializzato.
Esistono anche tanti metodi di counseling a distanza. Questi si basano sugli sms o su app per smettere di fumare. A oggi, però, non esistono conferme sull’efficacia di questi metodi, mentre il counseling telefonico proattivo ha già dimostrato una reale utilità all’interno di percorsi antifumo personalizzati.
Adesso che abbiamo approfondito come smettere di fumare, i rimedi, i consigli, le terapie e tutto quello che da sapere sull’argomento, non resta che a voi. Si tratta di una decisione del tutto personale e molto delicata, che implica una presa di coscienza e forza di volontà. Questo articolo non vuole in alcun modo sostituire un parere medico, ma si propone come una guida utile per saperne di più. Va considerato, dunque, come un contenuto a scopo informativo.
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