Il Tar: “La pillola dei cinque giorni dopo non è abortiva”

di Alice Marchese


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Non sarà più necessario l’obbligo della prescrizione medica per dispensare anche alle minorenni il farmaco utilizzato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo il rapporto. La cosiddetta pillola dei cinque giorni.

“Non è un farmaco abortivo”

“La pillola fino a cinque giorni dopo il rapporto sessuale non è un farmaco abortivo”. Lo ha detto Silvana Agatone, presidente di Laiga, Libera associazione di ginecologi per l’applicazione della 194. Come riporta Repubblica, ha commentato su Metropolis. E’ un podcast di Gerardo Greco sul sito di Repubblica.

E’ stata discussa la sentenza del Tar del Lazio di annullare il ricorso di alcune associazioni pro-life contro la decisione dell’Aifa di permettere l’acquisto della pillola dei 5 giorni dopo alle minorenni senza ricetta. “Il ricorso si basa su un’ignoranza scientifica, su una confusione tra la pillola abortiva e la pillola contraccettiva che sposta l’ovulazione”. Ha spiegato.

Le minorenni possono richiederlo al farmacista

Le minorenni possono continuare a richiedere al farmacista senza bisogno della ricetta la pillola dei cinque giorni.. Le associazioni antiabortiste hanno fatto ricorso per reintrodurre la richiesta del medico. Inoltre non hanno portato dati clinici decisivi ma solo opinioni e un unico studio poco convincente.

Questi farmaci impediscono l’incontro tra spermatozoo e ovulo. Interrompono così l’ovulazione. Se la fecondazione avviene non hanno più effetto, non interrompono la gravidanza già in corso e perciò non causano l’aborto.

Al momento dell’acquisto in farmacia il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo con lo scopo di promuovere una contraccezione informata. Così da evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza.

Le madri adolescenti, infatti, rileva l’Agenzia, hanno “non solo meno probabilità di portare a termine gli studi e di conseguenza una minore possibilità di occupazione e di futuro inserimento nel mondo del lavoro, ma anche maggiori probabilità di crescere i propri figli da sole e in povertà”. La gravidanza adolescenziale, inoltre, è associata a un più elevato rischio di morbosità/mortalità perinatale.

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