Il piacere del sesso: la ricerca della gratificazione sensoriale

di francesca


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È di fatto innegabile che i piaceri della vita favoriscono il tono dell’umore, il senso di benessere e di soddisfazione personale e contribuiscono ad incrementare la qualità della propria vita personale ed interpersonale. Quando poi il pensiero, a volte spinto dalle circostanze quotidiane, si sofferma sulla brevità della vita individuale, sulla sua precarietà e sulla ineluttabile impossibilità di replica siamo stimolati ad una maggior consapevolezza della realtà contingente ed i piaceri della vita, per pur pochi che siano, vengono ricercati e vissuti più intensamente. D’altra parte i terapeuti ci insegnano di ricercarli e riattivarli, quasi come una corroborante medicina naturale, quando il tono dell’umore scende o la qualità della nostra della vita inizia a scadere. Solitamente le persone che si amano aspirano, per loro naturale tendenza, ad esperienze di piacere che la vita quotidianamente può offrire in quanto sono fonte di vantaggi personali come, per altro, evitano o cercano di ridurre, nei limiti del possibile, le situazioni dolorose e spiacevoli.

Uno di questi, ricercato come tale da ogni generazione è la sessualità, come piacere sensoriale. A differenza di altre forme di piacere la sessualità è soprattutto ricercata dalle giovani generazioni in quanto non comporta costi, è immediata, comporta vari livelli di gratificazione e impegna in modo coinvolgente ed intensamente solo il proprio corpo. Per tali motivi a tutti è dato potenzialmente di goderne con modalità molto varia a seconda delle proprie tendenze e gusti. A differenza di tante altre cose piacevoli che danno gratificazione l’eccitazione sessuale, anche in mancanza temporanea di un partner con cui interagire per uno scambio inesigente di piacere, può essere cercata direttamente e gratuitamente sul proprio corpo in qualsiasi momento la si desideri. Lo stimolo eccitante può essere fantastico, ma in assenza di capacità fantastiche che richiedono visualizzazione i mezzi multimediali a larga disponibilità forniscono una amplia gamma di stimoli erotici (immagini e filmati) con cui eccitarsi, in breve tempo. Inoltre le nuove generazioni hanno maggiore disponibilità, di quanto succedeva in passato, di reperimento di partner occasionali, non necessariamente mercenari, per scambiarsi piacere con il corpo stimolandosi vicendevolmente. In questo gioco interpersonale l’immediata e piacevole gratificazione naturale che ognuno riceve, gratuitamente, viene da tanti utilizzata per compensare momenti spiacevoli quotidiani caratterizzati da depressione dell’umore.

Tanti altri si affascinano a tal punto da tale gratificazione sensoriale da continuare a cercarla per risollevarsi in momenti di sconforto o per contrastare una monotona routine quotidiana. Certe persone caratterizzate da vulnerabilità biopsichica, quindi con particolare predisposizione patologica e ipersensibilità caratteriale abusano della propria sessualità e non riescono a controllare i propri impulsi, a contenerli, così sviluppare comportamenti pericolosi e autodistruttivi. Pensano continuamente al sesso non solo in termini di fantasie, ma anche in termini “organizzativi”: pianificare, pensare, intuire e cercare opportunità sessuali occupa la maggior parte dei loro pensieri. La maggior parte del tempo è spesa nella ricerca del sesso, nel vivere esperienze sessuali. Il sesso per certe persone diventa un fattore dominante dove il resto è secondario.

I clinici concordano internazionalmente che anche i piaceri vanno cercati e goduti equilibratamente per evitare di diventarne schiavi e di farci rovinare la vita con una ricerca spasmodica o con comportamenti d’eccesso che possono portare all’obesità, alla bulimia, all’alcolismo, al tabagismo, alla tossicodipendenza, al gioco d’azzardo patologico, o, nel caso di ricerca spasmodica di eccitazione sessuale senza limiti a disfunzioni sessuali o a malattie sessualmente trasmesse.

Paolo Zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a Udine

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