Ma perché proprio i bambini? E cosa fare di fronte a questo temutissimo seppur “minuscolo” parassita?
C’è da dire che i pidocchi non provocano particolari problemi alla salute, ma sono estremamente fastidiosi perché portano prurito e pizzicore. Da sempre, inoltre, esistono un particolare ribrezzo e vergogna nei confronti di questo parassita che viene “storicamente” associato alla mancanza di igiene. Invece, i pidocchi si riproducono e vivono meglio in ambienti puliti e secchi: proprio per questo scelgono il cuoio capelluto dei bambini!
Si trovano prevalentemente dietro la nuca, dietro le tempie e dietro le orecchie. Possono adottare la tonalità di colore del corpo o dei capelli perciò sono difficilmente vedibili. Quello che, invece, si vede bene sono le loro uova (lendini) che pur essendo molto più piccole di un pidocchio (circa 1 mm rispetto ai 3 mm del pidocchio) luccicano sotto la luce così che possono essere localizzate facilmente.
Il contagio può avvenire:
Anche se non esiste nessun modo per prevenire l’infestazione da pidocchi, è molto importante che quando si viene a conoscenza del fatto che il proprio bambino (o chiunque in famiglia) ne è infestato, si dia la notizia anche agli altri, in maniera da attuare una serie di misure di disinfestazione.
I pidocchi, infatti, come molti parassiti, hanno una grossa velocità di contagio, soprattutto se non si sa nulla della loro esistenza e crescita. È bene perciò sapere che un pidocchio vive circa 1 mese e fa nascere circa 10 lendini, che sbocciano dopo 7-10 giorni.
I pidocchi sono capaci di sopravvivere da 2 a 3 giorni al di fuori del loro ambiente (capelli), ad esempio sopra gli abiti o i tessuti: ciò spiega l’ importanza di lavare sempre bene gli abiti ad alta temperatura.
Lo sviluppo dei pidocchi è favorito con contatti ravvicinati fra bambini, come la ricreazione, le gite scolastiche, le vacanze studio, lo scautismo: sono tutte occasione che si prestano alla diffusione delle epidemie. I bambini con capelli fini sono più soggetti a prendere i pidocchi e – in generale – i bambini nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni.
Prevenire il contagio
Come abbiamo già detto non esistono farmaci preventivi tuttavia degli shampoo a base di radice di salice possono aiutare grazie alle loro virtù preventive e anche come trattamento per eliminare i pidocchi. Eventualmente, applicare delle gocce sotto forma d’essenza di lavanda sulla nuca: la lavanda ha un effetto preventivo.
Inoltre possono essere messe in atto delle buone regole di condotta preventiva:
Anche se il bambino si gratta la testa con insistenza, questo non è un segnale definitivo che abbia i pidocchi. Se, al contrario, appaiono alcuni piccole crosticine nel collo o si dilatano i linfonodi, allora sì che si deve incominciare a sospettarne la presenza.
A prima vista le uova si possono confondere con forfora, però è sufficiente muovere leggermente i capelli, per eliminare ogni possibile dubbio: la forfora cade, mentre che le uova dei pidocchi rimangono ben salde sul capello. Le lendini restano appiccicate al capello e questo anche dopo il passaggio di una spazzola o di un buono shampoo.
I pidocchi si possono debellare con delle azioni precise finalizzate a ridimensionare il contagio e uccidere quelli già presenti anche in forma di lendine.
Una volta accertato che si è infestati da pidocchi (anche con una sola lendine osservata bisogna cominciare un trattamento, perché questa lendine potrà una volta sbocciata, creare numerosi pidocchi -da 7 a 10 al giorno – sulla testa) si deve avviare un trattamento.
I passi giusti per debellarli sono i seguenti:
Per chi ama i rimedi naturali
I pidocchi e le loro uova devono essere combattuti con prodotti adeguati, che li eliminano in uno/due giorni al massimo. Nel mercato possiamo trovare preparati basati su sostanze antiparassitarie: Il più usato è quello che contiene permetrina, che non si deve utilizzare in bebè di meno di sei mesi di vita. Dopo il primo utilizzo si deve usarlo nuovamente dopo una o due
settimane;
I prodotti naturali sono elaborati a partire da fiori di crisantemo, e bisogna lasciarli agire durante due o tre ore. In generale è sufficiente una sola applicazione, e si deve ripetere dopo 5/7 giorni.
Esistono poi rimedi casalinghi, che possono risultare molto efficaci. Soprattutto si consiglia:
Massaggiare il cuoio capelluto con olio di timo, oppure con olio di lavanda, e far indossare al bambino un cappello di cotone quando deve dormire;
Sfregare il cuoio capelluto con un’infusione di timo molto concentrata, alla quale si deve aggiungere aceto. Anche in questo caso il bambino deve indossare un cappello di cotone quando va a dormire.
Per ottimizzare gli effetti di questi rimedi, è importante pettinare i capelli del bambino con un pettine specifico. Inoltre è molto utile utilizzare l’aceto per realizzare un ultimo risciacquo prima dello shampoo.
Consigli pedagogici
La comparsa di questo fenomeno può rappresentare un evento di paura o discriminazione nei confronti del bambino che viene infestato.
È molto importante che si spieghi bene loro che i pidocchi possono essere una “manifestazione” tipica della loro età e che “non c’è nulla di male” perché non si tratta di una colpa.
Una delle battaglie più dure, quando i pidocchi compaiono, può essere rappresentata dai pregiudizi che accompagnano quest’evento. In questo caso è fortemente consigliabile spiegare al bambino che i pidocchi amano il pulito e il secco e che essendo esseri viventi, essi si comportano come se si trovassero in una casa nuova e profumata.
Inoltre, bisognerà anche educare i piccoli a non emarginare i compagni che potrebbero essere la fonte del contagio e dire loro che il fenomeno è passeggero: come il raffreddore. I bambini capiranno.