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Mamme e bambini: cos’è il rooming in e quali sono i suoi vantaggi?

Il rooming in consiste nel mettere il bambino insieme alla mamma subito dopo il parto. Ma perchè se ne parla adesso e che cosa è accaduto negli anni ad una vecchia e nota usanza?

Agli inizi del XX secolo, quando gli ospedali divennero il centro per le nascite dei Paesi industrializzati, la pratica dell’assistenza separata di mamme e bambini subito dopo il parto e nei giorni seguenti divenne di uso comune. I neonati venivano messi in un nido, separato dalle loro madri, e portati loro solo in occasione dell’allattamento al seno. La pratica del rooming in, pertanto, da pratica naturale e scontata è diventata via via inusuale.

Quali sono i vantaggi del rooming in?

La vicinanza della mamma e del bambino durante il primo periodo post partum, in realtà, pare influenzare direttamente la qualità dell’interazione madre-bambino influendo sulla durata dell’allattamento al seno.

Separare i bambini dalle loro madri dopo la nascita, infatti, può ridurre la frequenza dell’allattamento esclusivo al seno e quindi la quantità di latte materno che una madre produce. D’altra parte, dicono i sostenitori della cura separata di madre e bambini, consentire alla madre di riposare subito dopo il parto serve a ridurre lo stress, cosa che potrebbe anche migliorare la produzione di latte e la sua quantità.

Qual è la verità? Una ricerca effettuata nel 2016 ha coinvolto 176 donne, fornendo informazioni sul tasso di allattamento al seno esclusivo dopo le dimissione dall’ospedale. Si è visto così che tenere madre e bambino insieme nella stessa stanza dopo la nascita ha aumentato il tasso di allattamento al seno già a quattro giorni dalla nascita.

I dati, tuttavia, ad oggi non sono sufficienti per dimostrare che i vantaggi del rooming-in sono assoluti e uguali per  tutte le madri: di fatto ci sono varie situazioni in cui si potrebbe richiedere un intervento invece dell’altro.

In compenso,  molti ospedali hanno ricominciato a tenere la madre e il bambino nella stessa stanza sin dalla nascita, introducendo la pratica del rooming in.

Nel frattempo, dato che non esistono particolari controindicazioni al rooming-in, si sta cercando di stabilire se esso o la cura separata dopo la nascita possano comportare in via esclusiva e dimostrata una maggiore durata dell’allattamento al seno una volta che mamma e bebè siano tornati a casa.