L’importanza di saper dire NO ai bambini, i consigli per educarli

Essere educatori e genitori è molto difficile specie se in ballo c’è il dover essere duri e di conseguenza il rischio di essere “odiati” dai nostri figli: è il caso in cui si deve dire di No ai bambini per educarli.

Ma che cosa sono i No ai bambini e più in generale ai nostri figli, adolescenti e adulti compresi?

Capito questo, capito tutto! I Sì e i No, lungi dall’essere una nostra scelta emozionale relativa al nostro pensiero su un determinato fatto, in pedagogia corrispondono a “regole”, ovvero a cause che produrranno effetti. In ultima analisi, ad argini per vivere meglio.

Non dico di No a mio figlio perchè sono stanco e, di conseguenza, quando il mio umore migliorerà, dirò di Sì su quello stesso identico fatto su cui ho detto No. Parimenti, non dico di No per fare un dispetto alla mamma che invece dice di Sì e così via per tutti i SI’ e i No dettati dall’emotività e dal momento, che, ovviamente, non vanno affatto bene!

Per evitare questo errore e dire Sì e No in modo corretto bisognerebbe pensare ad un bambino come a un vaso da fiori in cui piantiamo e annaffiamo semi. Quello che fa la differenza è che tipo di seme scegliamo (le cause che mettiamo), con quale cura e costanza li annaffiamo e che tipo di supporti diamo alla pianta man mano che cresce. E’ ovvio che se vogliamo solo dei bei pomodori, ad esempio, possiamo dare tanto fertilizzante e allora vai con i “Sì”, i regali e tanto permissivismo.

Ma se invece voglio una pianta sana e robusta anche in futuro, per il bene di nostro figlio, troviamo la saggezza di dire di No.

Quali sono i No giusti?

Quelli vincenti sono quelli dettati dall’autorità e non dall’autoritarismo. Non dico di No perchè sono tua madre/padre e basta. Ti dico No perchè ti amo e ti voglio bene. E ti dico di no con spiegazioni valide, che anche se in un primo momento non comprendi, ti saranno certamente utili.

E se fa i capricci sbattendo i piedi di fronte a una platea sconvolta dalla tua cattiveria? Eh, non fa niente. E’ questa l’autorità e soprattutto è l’amore.

Attenzione a non esagerare con i No, però.

E’ vero, il trend di questo momento è quello di “disciplinare” i bambini forse perchè un certo lassismo della cultura infanto-centrica moderna ha dato effetti disastrosi in quanto ad educazione. Ma non sopravvalutiamo i No come se fossero la soluzione ai troppi Sì che abbiamo detto sin ora. Non è questo il punto.

Il punto, ancora una volta, è esserci. Se nostro figlio sa chi siamo e su questo punto non ha dubbi perchè siamo presenti quando cade, quando si sbuccia il ginocchio, quando non riesce a fare la pipì nel vasino, quando ha le colichette, allora potremo dire NO con tranquillità, con l’anima in pace.

In men che non si dica, e questo è certo, non appena la prima ragazza gli dirà di No, lui capirà che No fa parte della vita, delle possibilità della vita, ma che per ricevere un Sì si deve lottare e guardare lontano nella direzione più giusta e, soprattutto, senza sbattere i piedi, perchè tanto non serve a nulla e non è quello lo strumento per vincere.

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