La pertosse nei bambini: sintomi, terapia e vaccinazione

di francesca


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La pertosse è la malattia infettiva dell’infanzia che ha più definizioni popolari: tosse asinina, tosse canina, tosse convulsiva.

  • E’ causata da un batterio e quindi non è di origine virale.
  • Incubazione: 10 14 giorni.
  • Il contagio avviene come per tutte le malattie infettive attraverso le goccioline che vengono emesse con le crisi di tosse.

Sintomatologia

  1. L’inizio è subdolo, caratterizzato da un modesto raffreddore, da qualche colpo di tosse che, a detta dei genitori, è prevalentemente notturno. In genere non c’è febbre o raramente una lieve febbricola.
  2. Il bambino non mostra particolari malesseri se non un modesto calo dell’appetito. Nel giro di una decina di giorni, la tosse si intensifica e comincia ad assumere caratteristiche specifiche.
  3. Diventa una tosse ad accessi (attacco di tosse accessuale). Gli accessi sono caratterizzati da numerosi colpi di tosse (8 – 10) ripetuti senza che il bambino respiri tra un colpo e l’altro. Questi colpi di tosse diventano sempre più ravvicinati in crescendo fino a far rimanere il bambino senza fiato.
  4. Nel corso di questi accessi il bambino diventa rosso in viso fino alla cianosi, gli occhi sembrano spinti fuori dalle orbite, la lingua viene protesa in fuori (protrusione della lingua).
  5. Alla fine della crisi (l’attacco accessuale) vi è quasi sempre l’emissione di mucosità biancastre e filanti (la mamme dicono “vomita catarro”). Dopo questi colpi di tosse e dopo il vomito, il bambino ha una tale fame di aria, che compie un’inspirazione sonora e profonda (il cosiddetto urlo).
  6. Questa è la descrizione del tipico accesso di pertosse. Esso compare in genere dopo circa 10 giorni dall’inizio della tosse. Con il procedere della malattia, gli accessi si moltiplicano fino a giungere a un numero di 10, 20, 30 nelle 24 ore. Sono diurni e notturni.
  7. Tra un accesso e l’altro il bambino sta bene. Talvolta può presentare il volto un po’ gonfio, specie intorno agli occhi. Quando gli accessi sono molto violenti, possono comparire, sul volto o negli occhi, piccoli punti arrossati che sono espressione di piccole emorragie dovute allo sforzo della tosse.
  8. Uno degli inconvenienti più fastidiosi, più evidente nei bambini più grandicelli, è il vomito alimentare che segue gli accessi.
  9. Dopo 2 – 3 settimane il numero degli accessi diminuisce, e anche l’accesso stesso diviene meno intenso, non è più seguito da vomito, le inspirazioni finali non sono più rumorose e stridenti.
  10. Con il passare dei giorni la sintomatologia si va a mano a mano attenuando. La durata della pertosse non è esattamente determinabile. Infatti, in alcuni casi dopo 5 – 6 settimane il bambino non tossisce più, in altri casi, e sono i più frequenti, il bambino ciclicamente presenta ancora episodi di tosse accessuale.

Terapia

  • Essendo di origine batterica la pertosse può essere curata con gli antibiotici. L’uso degli antibiotici deve essere deciso dal medico. Una terapia adeguata deve essere senza indugio praticata ai bambini al di sotto dell’anno o a bambini che hanno precedenti di malattie polmonari. Nei bambini più grandicelli si può anche evitare la terapia antibiotica.
  • Utili, come in tutte le malattie infettive, al solito le vitamine, in particolare la vitamina C. Le mamme chiedono insistentemente medicine che facciano diminuire il numero degli accessi e che consentano al bambino di dormire.
  • Non esistono farmaci efficaci che sedano la tosse causata da questa malattia. Quasi sempre gocce, sciroppi, supposte sono inutili. Importante è l’ambiente in cui vive il bambino. Gli ambienti chiusi, fumosi o con aria viziata sono nemici del bambino con pertosse. Appena fatta la diagnosi, il bambino non deve rimanere chiuso in casa.
  • Vanno incoraggiate le uscite ed eventualmente il soggiorno in campagna, al mare o in montagna. 
  • La pertosse non è una malattia pericolosa per i bambini. Richiede solo più attenzione nei neonati e lattanti.
  • A differenza delle altre comuni malattie infettive, la pertosse può essere contratta anche dal neonato.

Per quanto tempo è contagiosa?

La pertosse è contagiosa per 4 settimane dall’inizio della tosse o, se vogliamo, per 3 settimane dalla comparsa degli accessi veri e propri. Oggi la pertosse per merito della vaccinazione è meno diffusa di un tempo.

Pertosse bambini vaccinati

Erroneamente (spesso anche dagli addetti ai lavori) i bambini vaccinati vengono considerati totalmente immuni. Non è così! Il vaccino non protegge totalmente. Infatti alcuni bambini, pur regolarmente vaccinati, contraggono la pertosse in una forma più leggera e quindi, anche più difficile da diagnosticare (ma pur sempre contagiosa).

La diagnosi in questi casi viene spesso fatta da una madre ben informata, che nonostante il suo bambino sia vaccinato accenna al medico che purtroppo spesso non le dà retta:

  • Una tosse persistente senza febbre in un bambino che gode complessivamente di buona salute (mangia, gioca, va a scuola) e che nonostante le cure non migliora, anzi peggiora progressivamente. E’ pertosse!

La vaccinazione, ad ogni modo, assolutamente raccomandata.

Articolo tratto dal libro Il bambino Felice del Prof. Giuseppe Ferrari

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