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Papà si rifiuta di pagare per il matrimonio dei sogni della figlia: “Lei e mia moglie non mi parlano più”

Un papà si è rivolto agli utenti del web per chiedere consiglio su una questione parecchio spinosa. Sebbene avesse promesso che avrebbe contribuito alle spese per il matrimonio della figlia, di fronte a una richiesta decisamente esosa, ha risposto con un secco “No”. Il motivo? Scopriamolo insieme.

Si sa, i matrimoni sono costosi, quindi non è inusuale che i genitori degli sposi offrano il loro aiuto. Ma qual è il limite di quel contributo? Un papà newyorkese ha raccontato agli utenti di Reddit che aveva promesso di pagare per il grande giorno della figlia, ma di essersi tirato indietro, quando ha scoperto che la sposa stava organizzando un sontuoso matrimonio in Nuova Zelanda da 200mila dollari.

Il genitori ha spiegato di non voler viziare la figlia, che tuttavia ha smesso di parlargli dopo il suo rifiuto di “bruciare soldi”. La moglie si è schierata dalla parte della futura sposa e, anzi, ha esortato il marito a non essere rigido, poiché possono sostenere la spesa. L’uomo non ha desistito: “Trovo che sia un’inutile esibizione di ricchezza“.

“Non sei il suo bancomat”

Gli utenti di Reddit hanno invece mostrato il loro sostegno al padre della sposa, definendo “audace” la richiesta di sua figlia e definendola “viziata”. Il papà ha domandato: “Devo stringere i denti e essenzialmente bruciare soldi per allinearmi ai membri della famiglia e trasformare il matrimonio da sogno di mia figlia in realtà?”.

L’uomo ha anche detto: “Prima di ogni altra cosa, so di non essere il padre dell’anno e di essere un codardo senza spina dorsale”. Ha aggiunto che non si aspettava che la figlia volesse sposarsi in Nuova Zelanda. Gli utenti hanno continuato a supportarlo: “È piuttosto audace chiedere un matrimonio da 200mila dollari a 9mila miglia da casa“; “Non le impedirai di celebrare un matrimonio, semplicemente non vuoi essere il bancomat“.

Il padre ha anche spiegato le sue preoccupazioni riguardo ai membri della famiglia che “non possono permettersi di volare, figuriamoci restare in Nuova Zelanda” e ha aggiunto che alcuni non hanno passaporti o non hanno mai lasciato gli Stati Uniti.

Tuttavia, un commentatore ha affermato che, sebbene il padre non abbia torto nel rifiutare la richiesta di sua figlia, deve assumersi parte della colpa per aver allevato “una figlia viziata“. A sua discolpa, il genitore ha raccontato: “Sono cresciuto povero e ho affrontato molte difficoltà e lotte. Non volevo che lei lo sperimentasse e sì, ha portato a questa situazione”.