Il messaggio dal letto d’ospedale tocca il cuore di tutti.
Francesca Michelon è la figlia di Stefano D’Orazio: c’è la sentenza
Stampa articoloUna sentenza di primo grado del Tribunale di Roma, immediatamente esecutiva, ha stabilito che Francesca Michelon, 40 anni, è la figlia biologica di Stefano D’Orazio, leggendario batterista dei Pooh, scomparso nel novembre 2020.
La decisione, riportata dal Corriere della Sera, si basa su prove inequivocabili: un test del DNA e una perizia medico-legale che hanno confermato il legame di sangue tra i due. Si chiude così una lunga e complessa vicenda processuale, durata anni.
Francesca, nata da una relazione tra D’Orazio e Oriana Bolletta, non era mai stata riconosciuta dal musicista durante la sua vita. Ora, grazie a questa sentenza, la donna ha la possibilità di assumere il cognome paterno e di reclamare i diritti che le spettano come erede legittima.
Il legame mai riconosciuto
La storia di Francesca Michelon inizia lontano dai riflettori. Sua madre, Oriana Bolletta, era sposata con Diego Michelon al momento della nascita della figlia, ma il rapporto con Stefano D’Orazio, all’epoca già un nome affermato nel panorama musicale italiano, ha segnato un punto di svolta. Nonostante la relazione extraconiugale, D’Orazio non ha mai formalmente riconosciuto Francesca come sua figlia. La sentenza del Tribunale di Roma, tuttavia, ha ribaltato questa realtà, certificando con dati scientifici ciò che per anni era rimasto nell’ombra.
La vicenda ha richiesto un lungo iter legale, durante il quale sono emersi dettagli significativi sulla vita privata del batterista. Francesca, oggi quarantenne, ha intrapreso questa battaglia non solo per ottenere un riconoscimento identitario, ma anche per veder tutelati i suoi diritti legali. La decisione del tribunale rappresenta per lei una vittoria sia personale che giuridica, culminata con il diritto di essere considerata, a tutti gli effetti, la figlia di Stefano D’Orazio.
L’eredità contesa
La sentenza non si limita a sancire un legame familiare: ha implicazioni economiche di vasta portata. I giudici hanno annullato il testamento pubblico del 2016, redatto da D’Orazio, che destinava l’intero patrimonio alla vedova Tiziana Giardoni, sposata con il musicista nel 2017. Ora, l’eredità dovrà essere suddivisa equamente: il 50% andrà a Tiziana, il restante 50% a Francesca Michelon, unica figlia biologica dell’artista, che non aveva avuto altri figli.
Ma non è tutto. Alla donna sono stati riconosciuti anche 60mila euro di danni esistenziali, un risarcimento per il mancato riconoscimento paterno da parte di D’Orazio durante la sua vita. Inoltre, Francesca avrà diritto al 50% dei futuri diritti d’autore derivanti dalle opere del batterista, un lascito che potrebbe rivelarsi consistente, vista la longeva carriera dell’ex Pooh. L’entità complessiva del patrimonio, tuttavia, resta ancora da quantificare con precisione, un aspetto che sarà chiarito nelle prossime fasi procedurali.
Le voci dei testimoni
Il processo ha portato alla luce testimonianze decisive. Tra queste, spicca quella di Lena Biolcati, ex compagna di D’Orazio, che ha dichiarato: “Stefano mi disse che Diego Michelon sapeva di non essere il padre biologico di Francesca”. Una rivelazione che ha rafforzato la tesi della consapevolezza, almeno privata, del musicista riguardo alla sua paternità.
Anche Red Canzian, storico compagno di band nei Pooh, ha offerto un contributo significativo. Sentito nel 2015, Canzian ha riferito di aver assistito a numerosi incontri tra Diego Michelon e D’Orazio, durante i quali il primo chiedeva aiuti economici per Francesca. “Diego lo riconosceva come padre, anche se non ufficialmente”, ha raccontato Canzian, dipingendo un quadro di rapporti complessi ma mai del tutto interrotti.