Gli uomini odiano le donne?

di francesca


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E’ appena uscito nelle sale cinematografiche un bellissimo film, “Millennium – Uomini che odiano le donne”, tratto dal romanzo poliziesco di Stieg Larsson e diretto da David Fincher, che ha come attori protagonisti gli eccellenti Daniel Craig nei panni di Mikael Blomkvist e Rooney Mara in quelli di Lisbeth Salander (tra l’altro, la giovane Rooney è stata anche candidata all’Oscar come miglior attrice).

Molte di voi conosceranno sicuramente l’avvincente storia nata dalla fantasia dell’autore svedese precocemente scomparso: Mikael Blomkvist è un giornalista che viene ingaggiato dal magnate Svedese Henrik Vanger per scoprire la verità sulla scomparsa della giovane nipote, probabilmente assassinata da un membro della sua disturbata famiglia, circa quarant’anni prima.

Mikael è aiutato nelle ricerche dalla giovane hacker Lisbeth Salander, il cui lavoro si rivelerà risolutivo per il buon esito dell’indagine.

La vita di Lisbeth è la storia nella storia: il suo passato rimane misterioso, lo spettatore sa solo che è sotto tutela da quando era bambina ed ha sviluppato un personale antidoto contro la sopraffazione .

Lisbeth usa perfettamente le sue capacità di hacker per vendicarsi dei soprusi che il suo ultimo tutore ha ben pensato di riservarle: alla fine riesce a dominare del tutto il suo aguzzino, mentre è impegnata a risolvere il mistero di un’altra ragazza, vittima come lei, sia pur in circostanze diverse.

Nella trama dunque, si intrecciano mirabilmente le vite di due donne che hanno subìto odio e violenza: Lisbeth, però, non è disposta a lasciar fare.

Ma è proprio vero che esistono uomini che odiano le donne?

Probabilmente sì, visto che troppo spesso le nostre cronache, e non solo i film, si tingono del rosso sangue di donne uccisi dagli uomini; molto spesso, peraltro, da uomini di famiglia: amanti, padri, zii, fratelli, mariti e perfino figli.

Forse perché è ancora tanto presente l’assurda concezione che vede la donna come un essere più debole, ed in quanto tale, di proprietà dell’uomo di riferimento?

Non dimentichiamo però che anche la donna, sia pur esprimendolo più spesso in modo completamente diverso, può essere portatrice di un grandissimo odio nei confronti degli uomini; magari proprio a causa dei soprusi o delle delusioni subìte.

Quante donne trattano male gli uomini perché nella famiglia d’origine hanno vissuto angosce tali da far loro immaginare l’uomo come portatore di violenza e mai di amore?

Nella mia esperienza professionale rilevo spesso che, purtroppo, i preconcetti delle donne sulla categoria “uomini” ed i preconcetti degli uomini sulla categoria “donne” sono alla base dei litigi di coppia e delle separazioni legali, ed è molto difficile scardinare dalla mente di qualcuno una classificazione che si è acquisita e rafforzata nel tempo.

Un altro fenomeno, incredibilmente, mi capita di osservare all’interno delle famiglie: la violenza che non fa clamore, che non finisce sui giornali, ma che logora e frantuma i sogni di una vita serena di moltissime persone.

Due tipi di violenza: quella fisica, che sia pur non portata alle estreme conseguenze, è perfettamente in grado di distruggere una persona, di ridurla al terrore, e quella psicologica che, ancora più invisibile dall’esterno, può soggiogare e sottomettere la vittima, riducendola perfino, nei casi più estremi, ad una vera schiavitù.

Per fortuna, negli ultimi anni sono sempre più numerose le associazioni che danno asilo alle persone vittime di abusi e sopraffazioni dove chi non ha altra via d’uscita, può trovare appoggio morale, materiale e, soprattutto, legale per difendere i propri diritti davanti ad un Tribunale, rispondendo alla violenza, non con altra violenza, ma con la legalità.

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