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Anaffettività, cosa fare quando il partner è incapace di amare?
L’incapacità di esprimere emozioni e sentimenti caratterizza la personalità anaffettiva, cioè quella persona che fa fatica a lasciarsi andare e ad amare chi ha accanto, provocando grande frustrazione e dolore nel partner.
È molto diffuso trovare uomini anaffettivi che fanno sentire la propria donna non corrisposta, affossandola in un baratro di sofferenza e senso di impotenza davvero duri da sopportare.
Gli anaffettivi sono di solito persone che vivono il rapporto di coppia con estrema razionalità e poco sentimento, prigionieri di un’ansia patologica che porta alla costruzione di grandi barriere difensive, mostrandosi freddi e distaccati nei confronti delle emozioni, dell’empatia e delle relazioni.
In questi soggetti le emozioni rimangono represse e non espresse, causando un comportamento incomprensibile per chi gli sta vicino: i sentimenti che normalmente vengono provati da tutti o che ci si aspetta socialmente che vengano provati non traspaiono nelle persone anaffettive.
Anche la sfera sessuale ne risente, perché anaffettività e sessualità si influenzano reciprocamente. Spesso si riscontra scarso desiderio e le esperienze sessuali sono rare o del tutto assenti, e comunque quasi sempre poco appaganti dal punto di vista affettivo, viste più come obbligo che come un’esperienza di piacere.
Come comportarsi con uomini anaffettivi? Stare accanto a soggetti simili non è cosa facile perché frustrazione e insoddisfazione sono all’ordine del giorno. Essi amano in un modo inconsueto, che fa sentire le donne poco capite e ascoltate. La donna non deve certo adattarsi all’anaffettività del partner diventando consapevolmente più fredda, ed è importante sapere che, secondo alcuni esperti, un uomo anaffettivo non è totalmente inguaribile. Il percorso di cambiamento può avvenire solo quando il soggetto si mette in discussione perché vive la frustrazione della solitudine emotiva.
Sono tante le donne che si chiedono come aiutare una persona anaffettiva e un trattamento psicoterapeutico è la risposta consigliabile. Si tratta sicuramente di un cammino duro ma, allo stesso tempo, valido per cercare di migliorare la condizione di anaffettività che si vive, provando a modificare, per quanto possibile, alcuni tratti della personalità del soggetto.
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