Le 7 cose da non dire mai al capo

di Cinzia Rampino


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A volte ci si chiede come mai alcune persone riescono meglio di altre a far carriera. Temperamento e carattere di ognuno di noi sono elementi che giocano un ruolo importantissimo in tutto questo: come? Esistono, per esempio, soggetti più conflittuali ed altri invece molto accondiscendenti ma più menefreghisti, altri ancora collaborativi ma talvolta ribelli. Esistono poi momenti di tensione sul lavoro in cui si rischia di non riuscire tenere proprio la lingua a posto e sono quelli che potrebbero metterci definitivamente in cattiva luce con il nostro capo, precludendo le nostre chance di fare dei passi in avanti all’interno dell’azienda. Esistono anche per fortuna, “Frasi Tabù”, o “Pillole di Professionalità”, insomma, risposte che proprio non si devono dare al proprio capo, così che, anche quando stiamo per dare in escandescenze, attenendoci a queste semplici linee guida ci salveremo, forse, il posto.

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“Questo non posso farlo” oppure “Ci provo ma non assicuro nulla”

I toni di scetticismo sono terribilmente demoralizzanti e frasi come queste dimostrano che siamo noi stessi i primi a non credere nelle nostre capacità. Sempre meglio rispondere “Farò del mio meglio per raggiungere questo obbiettivo”; se vi impegnate veramente, se anche poi doveste fallire nell’intento, per lo meno il vostro capo apprezzerà il vostro impegno.

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“…Allora me ne vado”

Questa frase suona tanto come una minaccia. Quasi sicuramente porrà il vostro superiore in una condizione di sfida nei vostri confronti.
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“Nella precedente azienda facevamo cosi…” oppure ” Il suo predecessore lavorava meglio”

Evitare i confronti è in generale una buona regola sia sul lavoro che nella vita, farebbero rimanere male chiunque, figuriamoci il capo…

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“Questo non rientra nei miei compiti”

Oggi come oggi, si sa, le aziende chiedono versatilità sul lavoro e non è raro che, seppur addetti a determinate mansioni, ci possa venir chiesto di adempiere a compiti per cui crediamo di non avere competenze. Se il nostro capo ce lo chiede ci sarà una ragione, quindi tanto vale rimboccarsi le maniche e provare a fare ed imparare anche qualcosa di diverso.

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“Ho solo pensato che ..” oppure ” Sono un’incapace”

Pare non esista niente di peggio per un capo, che sentire qualcuno giustificarsi troppo per un errore commesso, le eccessive mortificazioni quando si è sbagliato qualcosa sono un’altro degli atteggiamenti da evitare. Considerato che tutti possono sbagliare, è meglio intascare il rimprovero e fare meglio la volta successiva.

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“La colpa non è mia, ma di…”

Esiste una regola di base ovunque vi sia un lavoro di squadra che recita: mai incolpare i propri compagni. Soprattutto se lo si fa davanti al capo, dando l’impressione di accusare di nascosto qualcuno, questo appare come un gesto meschino e di pochissima professionalità. Se si vuole discutere col proprio superiore di un problema che riguarda noi e un nostro collega, è bene farlo in un momento di calma, esponendo i fatti e apponendo giuste e ragionevoli motivazioni, così da dare anche a tutti la possibilità di risolvere il problema.
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“Non lo so” , “Non ne ho idea..”, “Non ho proprio nessuna soluzione per questo”

Questo tipo di frasi fanno intravedere in voi disinteresse, menefreghismo, poca voglia di fare. Purtroppo oggi candidati che vogliano svolgere il vostro stesso lavoro sono non pochi; perchè il vostro capo dovrebbe continuare a farvi lavorare su qualcosa se siete i primi a dimostrare di non volerla fare? Un pizzico di entusiasmo farà bene a voi in primis, e di conseguenza su tutti gli altri. Come al solito!

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