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È morto Val Kilmer: addio all’iconico Iceman di Top Gun
Stampa articoloVal Kilmer, uno degli attori più riconoscibili e amati degli anni ’80 e ’90, è morto a 65 anni. Lo ha annunciato la figlia Mercedes Kilmer al “New York Times”, spiegando che il padre è stato stroncato da una polmonite martedì 1 aprile.
Da anni Kilmer combatteva anche contro un tumore alla gola, che aveva segnato profondamente gli ultimi anni della sua vita e carriera.
Dalle stelle di Hollywood al silenzio della malattia
Nato a Los Angeles nel 1959, Kilmer era diventato un volto familiare grazie a ruoli iconici in film come “Top Gun” (1986), dove interpretava Iceman, e “Batman Forever” (1995), in cui vestì i panni del Cavaliere Oscuro. Ma forse la sua interpretazione più intensa fu quella del frontman dei Doors, Jim Morrison, nel film di Oliver Stone del 1991.
Negli anni più recenti, Kilmer si era allontanato dai riflettori a causa delle gravi complicazioni di salute seguite alla diagnosi di tumore alla gola nel 2014. Dopo vari interventi e trattamenti, perse gran parte della sua voce e visibilmente peso, rendendo difficile continuare la carriera attoriale come prima.
Eppure non ha mai smesso di essere presente, almeno simbolicamente, per i suoi fan.

Il ritorno sul grande schermo in Top Gun: Maverick
Nel 2022 Kilmer tornò brevemente al cinema accanto a Tom Cruise nel sequel Top Gun: Maverick. Un’apparizione commovente, carica di significato per i fan e per Cruise stesso, che definì “molto emozionante” recitare ancora una volta con l’amico di lunga data. “Val è un attore potente – disse Cruise – e appena è entrato in scena, era di nuovo Iceman”.
Quel momento, seppur breve, fu una chiusura del cerchio. Il saluto di un’icona del cinema a uno dei ruoli che lo aveva reso immortale per un’intera generazione.
Una carriera brillante e fuori dagli schemi
Kilmer era un attore fuori dagli schemi, noto per la sua intensità e il suo perfezionismo. Dopo la formazione alla Juilliard School, divenne il più giovane studente mai ammesso al programma di recitazione.
La sua carriera decollò con Top Secret! (1984), per poi esplodere nei decenni successivi. Recitò in Willow, Heat, The Saint, Tombstone e molti altri film che ne mostrarono il talento versatile, capace di passare con disinvoltura dal dramma al cinema d’azione, dal biopic alla commedia.
Amava immergersi completamente nei ruoli, spesso studiando ossessivamente i personaggi, come fece con Jim Morrison in The Doors, imparandone movenze, voce e testi.
Non sempre fu facile da gestire sul set: la sua ricerca di autenticità lo portava a scontrarsi con registi e colleghi, alimentando la fama di attore difficile. Ma era proprio quella intensità a renderlo unico, capace di lasciare un’impronta profonda anche nei ruoli più brevi.
Una vita segnata anche dal dolore
Dietro il successo, Kilmer ha vissuto dolori profondi, a partire dalla morte del fratello minore Wesley nel 1977, a soli 15 anni. Wesley era un ragazzo brillante, appassionato di cinema, che Val descrisse come un genio creativo.
La sua scomparsa improvvisa lo segnò nel profondo e, come raccontò in un discorso alla Juilliard, lo spinse a cercare risposte nel teatro e nella recitazione. Entrare in quella scuola fu per lui una salvezza emotiva: un modo per trasformare il lutto in qualcosa di vivo.
L’impegno artistico divenne da allora anche una forma di guarigione. Ogni ruolo, ogni personaggio, diventò un’occasione per elaborare quel dolore mai del tutto superato. Anche nei momenti di maggiore successo, il ricordo del fratello rimase una presenza costante e silenziosa.
Un padre, un artista, una leggenda
Kilmer lascia due figli, Mercedes e Jack, nati dal matrimonio con l’attrice Joanne Whalley. La loro presenza è stata costante nei momenti più difficili, specialmente durante la lunga malattia. Mercedes lo ha spesso accompagnato pubblicamente, difendendolo e raccontandone la forza e l’ironia anche nei periodi più duri.
Val Kilmer se ne va a 65 anni, lasciando dietro di sé una carriera che ha saputo attraversare generi e decenni, e un pubblico che non ha mai smesso di amarlo. È stato un attore magnetico, complesso, e incredibilmente umano.
E sì, per molti resterà per sempre Iceman.