Giallo di Villa Pamphili, Rexal Ford non è il suo vero nome: ecco come si chiama

82

Il caso Villa Pamphili si complica: Rexal Ford, arrestato in Grecia, non è chi dice di essere. Chi era la donna chiamata “Stella”? Le indagini internazionali cercano di svelare un intricato puzzle di identità e moventi.

Rexal Ford

Rexal Ford

Un colpo di scena ha scosso le indagini sul duplice omicidio di Villa Pamphili: Rexal Ford, il 46enne statunitense arrestato in Grecia, non è il suo vero nome. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, il passaporto dell’uomo, pur autentico, riporta un nome diverso da quello presente nei registri anagrafici degli Stati Uniti: Francis Kaufmann. Questa rivelazione, confermata da fonti investigative, aggiunge un ulteriore strato di mistero a una vicenda già intricata, che vede Ford accusato dell’omicidio di una neonata e di una donna ritrovate morte il 7 giugno nel parco romano di Villa Pamphili. Le autorità stanno collaborando con gli Stati Uniti per chiarire l’identità dell’uomo, mentre il caso si espande su scala internazionale.

Un arresto a Skiathos: la fuga interrotta

Il 13 giugno, Rexal Ford è stato fermato sull’isola greca di Skiathos, nell’arcipelago delle Sporadi, grazie a un’operazione congiunta della Polizia di Stato italiana, del Servizio centrale operativo (Sco) e delle autorità greche. L’uomo, accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, era arrivato a Skiathos l’11 giugno con un volo da Fiumicino, nel tentativo di sfuggire alla giustizia italiana. Le immagini diffuse dalla Questura di Roma mostrano Ford, in shorts e maglietta, scortato dagli agenti fuori dalla stazione di polizia locale.

Rexal Ford
Rexal Ford

Il mistero dell’identità: chi è Rexal Ford?

La scoperta che Rexal Ford non è il vero nome dell’uomo ha sconvolto le indagini. Sebbene il passaporto sia valido, i registri statunitensi indicano un nome diverso, sollevando interrogativi su possibili identità multiple. Le autorità italiane, in collaborazione con quelle Usa, stanno verificando i dati anagrafici per ricostruire il passato dell’uomo. Ford si presentava come un regista e sceneggiatore, ma le indagini suggeriscono che la sua carriera nel cinema fosse in gran parte inventata. Il 7 maggio, accompagnato da una donna e una neonata presentate come sua moglie e figlia, Ford si era recato negli uffici di una società cinematografica ai Parioli, a Roma, proponendo un progetto da tre milioni di euro. Una mail di un presunto produttore inglese garantiva per lui, ma gli inquirenti stanno verificando la veridicità di questo documento.

La donna senza nome: il enigma di “Stella”

La donna ritrovata morta a Villa Pamphili, il cui corpo era coperto da sacchi neri e in avanzato stato di decomposizione, rimane senza un’identità ufficiale. Durante un controllo di polizia il 20 maggio a Campo de’ Fiori, dopo un litigio con Ford, si era presentata come “Stella Ford”, dichiarando di essere sua moglie. Tuttavia, non aveva documenti, e il nome si è rivelato falso. Le autorità ipotizzano che la donna, tra i 25 e i 30 anni, possa essere di origine russa o ucraina. Una pista porta a un presunto matrimonio celebrato a Malta, dove la coppia sarebbe transitata prima di arrivare in Italia. Le indagini, che coinvolgono anche la Russia, stanno utilizzando i tatuaggi sul corpo della vittima e una segnalazione dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” per identificarla.

Le accuse e l’audio del 5 giugno

Gli inquirenti stanno verificando se fosse realmente il padre della bambina tramite un esame del DNA, i cui risultati sono attesi tra lunedì e martedì. Un messaggio vocale inviato da Ford a un amico italiano il 5 giugno, pubblicato da Repubblica, offre uno spaccato inquietante: “Mia moglie mi ha lasciato, è tornata con il suo ex fidanzato. Mi ha lasciato con la bambina perché non era più interessata ad essere madre. Ora sono tornato a Roma con la mia bimba e mi domando se tu potessi ospitarmi a casa tua, solo me e la bambina”. Nell’audio si sente la voce della neonata, ancora viva. Questo elemento, unito alle testimonianze di chi lo descrive come un uomo in difficoltà economiche ma con una carta di credito usata per il biglietto aereo, alimenta i dubbi sul movente.

L’estradizione: una battaglia legale in corso

L’Italia ha richiesto l’estradizione di Ford, ma il processo potrebbe non essere immediato. Detenuto in un carcere a Volos, in Grecia, l’uomo non ha acconsentito alla consegna volontaria. La Corte d’Appello di Larissa deciderà nei prossimi giorni, con una procedura che potrebbe richiedere circa 20 giorni. Tuttavia, se gli Stati Uniti avanzassero una richiesta di estradizione per il loro cittadino, i tempi potrebbero estendersi fino a due mesi, come riportato da fonti investigative. Ford avrebbe espresso il desiderio di essere trasferito negli Usa, complicando il percorso giudiziario.