L’inquietante mistero di una ragazza uccisa in una chiesetta: è stato un rito satanico?

di Redazione


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Un mistero avvolge la morte di una giovane donna, il cui cadavere è stato rinvenuto venerdì 6 aprile all’interno di un’ex chiesetta abbandonata nel borgo disabitato di Equilivaz, a La Salle, in Valle d’Aosta. Secondo le prime indagini, la vittima, forse di origine straniera e di circa 20 anni, presentava ferite all’addome e un profondo taglio alla gola, segni inequivocabili di una morte violenta. L’autopsia in programma martedì, potrebbe fornire ulteriori dettagli sulla dinamica del decesso anche se le analisi medico-legali hanno già escluso l’ipotesi di un malore o di un suicidio, lasciando aperta la pista dell’omicidio.

La scoperta del corpo da parte di alcuni passanti

La scoperta del corpo della donna, rannicchiato sul pavimento dell’ex cappella e inizialmente scambiato per una persona addormentata, è stata fatta da alcuni passanti che stavano percorrendo i sentieri fuori dai circuiti turistici di Equilivaz. La zona, raggiungibile solo dopo una camminata di una decina di minuti tra rovi e boscaglia, è poco frequentata e si trova nelle vicinanze di una falesia per l’arrampicata.

Le indagini su un furgone sospetto e un possibile rito satanico

Le prime indagini si sono concentrate sulla ricerca di eventuali tracce lasciate dall’assassino. Particolare attenzione è stata rivolta a un furgone di colore bordeaux, notato giorni prima parcheggiato ai bordi della strada con il tendalino alzato, come se qualcuno avesse intenzione di trascorrervi la notte. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, c’è anche quella di un possibile rito satanico, considerata la natura insolita del luogo del ritrovamento. Una pista che però al momento appare poco probabile secondo chi indaga.

Test tossicologici e difficoltà nell’identificazione della vittima

Sono stati effettuati anche test tossicologici sulla vittima per verificare se avesse assunto droghe o alcol, ma i risultati non sono ancora noti. L’identificazione della ragazza rappresenta un ulteriore ostacolo per le indagini. Il presunto omicida ha infatti avuto cura di portarsi via il cellulare, il portafogli e i documenti della vittima, rendendo più complicato il riconoscimento. Gli inquirenti ipotizzano che la giovane non fosse italiana, sulla base del suo abbigliamento.

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