Omicidio Pierina Paganelli, arrestato Louis Dassilva: il movente

di Redazione


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Louis Dassilva, 34enne senegalese, è stato arrestato questa mattina dalla Squadra Mobile di Rimini per l’omicidio di Pierina Paganelli. La custodia cautelare è stata notificata a Dassilva alle prime ore dell’alba, presso il suo domicilio in via Del Ciclamino, a Rimini. L’arresto è avvenuto sotto la direzione del commissario capo Marco Masia.

Omicidio con 29 coltellate

Pierina Paganelli, 78 anni, è stata trovata morta nel garage di casa la mattina del 4 ottobre dalla nuora, Manuela Bianchi, amante di Dassilva. La donna è stata brutalmente uccisa la notte precedente con 29 coltellate. Dassilva è l’unico indagato per questo efferato delitto.

Indagini e perquisizioni

Le perquisizioni sono in corso dalla prima mattinata presso il domicilio di Dassilva, condotte con l’ausilio del personale della Polizia Scientifica di Bologna. La Squadra Mobile di Rimini e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato hanno eseguito l’ordinanza cautelare disposta dal Gip di Rimini su richiesta della Procura della Repubblica.

Aggravanti contestate

Il Gip ha riconosciuto tre aggravanti: futili motivi, crudeltà verso la vittima e approfittamento delle condizioni di tempo, luogo e persona. Tra gli indizi chiave c’è una videoripresa che mostra un soggetto di carnagione scura dirigersi verso il portone del civico 31 in via Ciclamino, proprio intorno all’ora del delitto.

Alibi smentito

Dassilva ha dichiarato di essere rimasto a casa dalle 20 del 3 ottobre fino alle 8 del mattino successivo. Tuttavia, le riprese della telecamera e i dati tecnici del suo telefono hanno smentito il suo alibi. Il cellulare di Dassilva è stato attivo fino alle 22.06 su Netflix e poi riutilizzato alle 22.38, tempo sufficiente per commettere l’omicidio e ritornare a casa.

Depistaggi e movente

Il Gip ha rilevato plurimi tentativi di depistaggio da parte di Dassilva per allontanare i sospetti. Il movente dell’omicidio è legato alla relazione amorosa tra Dassilva e Manuela Bianchi, nuora della vittima. Questa relazione, e il timore della sua scoperta, sono stati individuati come la ragione principale del delitto.

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