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Medjugorje, c’è l’ok di Papa Francesco per il culto, le direttive
Il Vaticano ha concesso il nulla osta al culto legato a Medjugorje, in Bosnia-Erzegovina, per i suoi “frutti positivi”, senza però dichiarare autentici i presunti eventi soprannaturali. Il riconoscimento arriva dalla Dottrina della Fede, con l’approvazione di Papa Francesco. Il documento sottolinea che “lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli”, invitando i pellegrini a recarsi a Medjugorje per un incontro con Maria, Regina della Pace, e non con i presunti veggenti.
Una lunga storia di divergenze
Il cardinale Victor Manuel Fernandez, Prefetto della Dottrina della Fede, ha dichiarato che è giunto il momento di concludere la lunga storia legata ai fenomeni spirituali di Medjugorje, segnata da opinioni divergenti tra vescovi, teologi e analisti. Il dossier è stato studiato per decenni, anche da una Commissione guidata dal cardinale Camillo Ruini, ma la decisione definitiva arriva solo ora, grazie alle nuove regole che permettono una valutazione più sfumata delle apparizioni.
Frutti positivi e messaggi coerenti
Il documento del Vaticano elenca i “frutti positivi” del fenomeno di Medjugorje, come conversioni e vocazioni religiose. Pur non confermando la veridicità delle apparizioni, si evidenzia che la maggior parte dei messaggi è coerente con la dottrina cattolica. Tuttavia, alcuni messaggi si discostano e potrebbero confondere i fedeli, richiedendo una maggiore prudenza.
Indicazioni per i vescovi e la supervisione del fenomeno
La Dottrina della Fede fornisce indicazioni operative: il vescovo di Mostar-Duvno emetterà un decreto per regolamentare il culto, mentre il Visitatore Apostolico continuerà a supervisionare le attività della parrocchia di Medjugorje. Tutti i vescovi sono chiamati a riconoscere il valore pastorale del fenomeno, ma con un’attenta valutazione delle dinamiche locali.