Disuguaglianza nei diritti TV dei Mondiali Femminili: la FIFA alza la voce

di Redazione


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Gianni Infantino alza il tono di voce riguardo alle offerte per i diritti TV dei prossimi Mondiali di calcio femminili, che si terranno in estate in Australia e Nuova Zelanda.

Il presidente della FIFA definisce queste offerte “inaccettabili” in relazione ai cosiddetti Big 5, ovvero i principali Paesi europei: Inghilterra, Italia, Francia, Germania e Spagna. Infantino sottolinea che le emittenti pubbliche hanno il dovere di promuovere e investire nello sport femminile. Inoltre, fa notare che nonostante i Mondiali femminili abbiano un’audience pari al 50-60% di quella della Coppa del Mondo maschile, le offerte economiche si limitano a 1-10 milioni di dollari rispetto ai 100-200 milioni proposti per gli uomini. Secondo Infantino, questa disparità rappresenta un’ingiustizia nei confronti delle grandi giocatrici del torneo e di tutte le donne del mondo.

La ‘minaccia’ di Infantino

Infantino mette in luce il rischio che il torneo potrebbe non essere trasmesso nei cinque Paesi in questione se le offerte non verranno ritenute eque. Afferma che è un obbligo morale e legale non svendere la Coppa del Mondo femminile e, pertanto, se le offerte non rispecchiano la giusta considerazione per il calcio femminile, la FIFA sarà costretta a non trasmettere l’evento nei cosiddetti Big 5. Questa è una minaccia seria da parte del presidente della FIFA, che intende proteggere l’integrità del torneo e garantire una giusta valorizzazione dello sport femminile.

La reazione di Infantino richiama l’attenzione sulla necessità di affrontare le disuguaglianze di genere nello sport, specialmente nel calcio femminile. Nonostante i progressi significativi fatti negli ultimi anni, ci sono ancora disparità evidenti tra il calcio maschile e quello femminile, sia a livello di investimenti che di riconoscimento. Infantino, quindi, ha rimarcato l’importanza di offrire pari opportunità e supporto finanziario alle atlete, così da promuovere l’uguaglianza e lo sviluppo dello sport femminile.

La questione sollevata da Infantino mette in luce l’urgenza di una riflessione sul modo in cui il calcio femminile viene valutato e trasmesso, in modo tale da garantire una maggiore visibilità e un trattamento equo per le giocatrici. Speriamo che le istituzioni e le emittenti prendano seriamente in considerazione le preoccupazioni espresse dal presidente della FIFA e si impegnino a promuovere e valorizzare adeguatamente il calcio femminile, offrendo opportunità di crescita e successo a livello mondiale.

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