Cinema in lutto, addio ad Alain Delon

di Redazione


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Alain Delon, l’icona del cinema francese e internazionale, è morto all’età di 88 anni. La notizia è stata comunicata dai suoi figli all’AFP. Delon, uno dei volti più celebri e amati del grande schermo, si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, circondato dall’affetto dei suoi figli Alain Fabien, Anouchka, Anthony e del suo fedele cane Loubo. “La famiglia vi chiede di rispettare la propria intimità in questo momento di lutto estremamente doloroso,” si legge nel comunicato.

Alain Delon
Alain Delon

Una carriera stellare

La carriera di Alain Delon ha raggiunto l’apice negli anni ’60, quando è diventato una star internazionale grazie ai suoi ruoli in capolavori come “Rocco e i suoi fratelli” e “Il Gattopardo” di Luchino Visconti. Questi film non solo gli hanno regalato fama mondiale, ma hanno anche consolidato la sua reputazione come uno degli attori più talentuosi e affascinanti del suo tempo. Nel 2018, a causa delle condizioni di salute, Delon ha annunciato il suo ritiro dalle scene, segnando la fine di un’epoca per il cinema.

Problemi di salute e controversie familiari

Negli ultimi anni, Delon aveva affrontato numerosi problemi di salute, tra cui un linfoma e un ictus nel 2019. Questi eventi lo avevano tenuto lontano dai riflettori, ma nell’estate del 2023 il suo nome è tornato alla ribalta a causa delle controversie familiari. I suoi tre figli avevano infatti presentato una denuncia contro la sua compagna, Hiromi Rollin, accusandola di “circonvenzione di incapace” e di approfittarsi della sua debolezza. La vicenda ha dato origine a una battaglia mediatica e legale che ha ulteriormente complicato gli ultimi anni dell’attore.

L’ultima apparizione a Cannes

Nonostante le difficoltà, Delon ha avuto l’opportunità di rivivere le glorie del passato nel maggio del 2019, quando è stato invitato al Festival di Cannes per ricevere la Palma d’Oro alla carriera. In un momento carico di emozione, tra lacrime e applausi, Delon ha pronunciato un discorso che ha avuto il sapore di un testamento artistico: “È un po’ un omaggio postumo, ma in vita,” disse allora, lasciando un segno indelebile nei cuori di chi lo ha ammirato per decenni.

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