Al Bano e la foto di Damiano dei Maneskin: “No al proselitismo della cannabis, la droga è distruzione”

di Redazione


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Al Bano commenta la foto che Damiano David, frontman dei Maneskin ha condiviso su Instagram. Lo scatto lo ritrae nudo, con uno spinello in bocca e, secondo l’artista di Cellino San Marco, si tratta di “proselitismo della cannabis”.

Cos’ha detto Al Bano

Alcuni giorni fa Damiano ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto che non è passata inosservata. Si è mostrato totalmente nudo (ma con un’emoji sulle parti da censurare). Lo scatto ha fatto il pieno di visualizzazioni, like e commenti, come sempre accade alle pubblicazioni del cantante dei Maneskin, molto seguito. La fotografia ha acceso un dibattito, tra quelli che hanno apprezzato e quelli che l’hanno trovata fuori luogo.

Anche Al Bano ha detto la sua sulla questione, parlando all’AdnKronos. L’artista di Cellino San Marco, che ha appena compiuto 80 anni, ha detto: “Fare proselitismo della cannabis non mi sembra una buona idea. Dare esempi di distruzione non è il massimo. La droga equivale a distruzione e vale anche per lo spinello”.

Quindi ha aggiunto: ”Ognuno della sua vita può fare quello che vuole, però è un peccato, soprattutto se sei un personaggio pubblico perché invogli chi ancora è inesperto a fare uso di cannabis”. E ha concluso con una precisazione: “Io sono contro la droga in ogni sua forma perché ho avuto delle problematiche serie che ho dovuto sopportare, ma non ho nulla contro Damiano, voglio precisarlo”.

Soltanto pochi giorni prima, Al Bano Carrisi aveva rivelato al settimanale Gente che fu proprio per colpa della marijuana se il suo matrimonio con Romina Power è naufragato: “Lo dico per la prima volta: il problema fu la marijuana. Romina fumava quella robaccia anche quattro volte al giorno. E lo faceva da anni, ancor prima della scomparsa di Ylenia. Era un’altra donna. Fumava ed era allegra; finito l’effetto, si intristiva e piangeva. Era irriconoscibile. Non esprimeva più quell’attaccamento alle cose, la passione per la vita, per quello che avevamo vissuto e costruito quegli anni. Fu l’inizio della fine“.

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