Oggi è la Giornata del Gatto: cosa si celebra e perché proprio il 17 febbraio

di Redazione


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Giornata del Gatto, perché?

A scegliere la data del 17 febbraio per la Giornata del Gatto sono state le associazioni feline italiane. Una giornata proposta nel 1990, da una giornalista di Tuttogatto, che è poi diventata la festa nazionale. Sono tante le ragioni per le quali cade proprio oggi.

Anzitutto questo è il mese dell’Acquario, un segno zodiacale dominato da Urano, che protegge gli spiriti liberi. I gatti, da sempre sono refrattari alle regole e seguono molto il loro istinto. Ancora, questa data sfida la superstizione del 17, contro i pregiudizi sui gatti neri e la stregoneria. In numeri romani, inoltre, 17 si scrive XVII: l’anagramma è VIXI, cioè vissi. E non finisce qui.

In ultimo, c’è la leggenda secondo la quale i gatti hanno 7 vite: il 17 si trasforma in “1 volta morirò e 7 vivrò”. Questo numero porta fortuna nella cultura nordica.

La Festa in Italia e nel mondo

La Festa del Gatto si celebra il 17 febbraio solo in Italia, quindi è una festa nazionale. Per la giornata internazionale, cioè l’International Cat Day, la data è l’8 agosto (scelta nel 2002 dall’International Fund for Animal Welfare per difendere e conoscere meglio i felini). In Giappone, invece, la Giornata del Gatto è nata nel 1987 e cade il 22 febbraio: in questo Paese i gatti sono venerati e considerati ricchi di spiritualità.

17 febbraio Giornata del Gatto

17 febbraio Giornata del Gatto

La Russia festeggia i suoi felini il primo marzo, mentre gli Stati Uniti il 29 ottobre. Insomma, il gatto è talmente amato, che una giornata sola non basta! Nel tempo si sono aggiunte anche altre feste: il 17 novembre si celebra il gatto nero (27 ottobre nel Regno Unito, 17 agosto negli USA). Il 6 settembre, invece, è la Giornata Nazionale del Gattile istituita da Ultima con l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) un modo per festeggiare chi si prende cura dei gatti.

Curiosità sui gatti

Nell’antico Egitto i gatti erano ritenuti sacri e divini. A loro si tributava l’onore della mummificazione, quando morivano. Pensate che al Museo del Cairo si trova la tomba di una gatta: si chiamava Tamit ed era del principe Thutmose. Ci sono, poi, figure feline anche nelle incisioni dei sepolcri e nei papiri, con alcune distinzioni.

Il gatto era sacro al Sole e a Osiride, mentre la gatta alla Luna e a Iside. Sarebbe nata proprio in Egitto la convinzione che i gatti abbiano 7 o 9 vite. Anche altre civiltà hanno ritenuto i gatti sacri. Nel Pantheon greco, ad esempio, la dea Ecate, legata agli inferi e agli incantesimi, aveva forma felina. Andando al mondo celtico, la maga Ceridwen si accompagnava a gatti bianchi.

Dal passato al presente, arriviamo al 2023: in Vietnam è l’Anno del gatto. In questo Paese i topi sono sempre stati un serio problema per i contadini: la presenza dei gatti ha garantito raccolti prosperosi, quindi per ingraziarseli hanno sostituito il coniglio con il gatto nello Zodiaco.

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