Sindrome del nido vuoto: cos’è, quali sono i sintomi e come curarla

di Danila


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Si chiama sindrome del nido vuoto ed è quel malessere che subentra nei genitori quando i figli lasciano “il nido”. Ad un certo punto della vita capita a tutti di sentirsi soli, di avvertire una mancanza, un vuoto, come se all’improvviso mancasse qualcosa di importante. E c’è un tipo di solitudine che i genitori conoscono bene ed è quella che si avverte quando i figli crescono e vanno via di casa, cosa che tende a manifestarsi in modo disforico e che spesso mette persino in crisi la via della coppia.

La sindrome del nido vuoto è la fine di una routine e di un equilibrio che si rompe non appena i figli vanno via di casa per vivere da soli o perché vanno a studiare in un’altra città. Ai genitori non rimane che affrontare la tristezza e l’incertezza di una casa che si è svuotata improvvisamente: è una fase di passaggio che non tutti i genitori sono in grado di superare, alcuni perdono addirittura il senso della propria vita, dimenticandosi persino di avere ancora a fianco un compagno di vita. Tristezza, depressione, nostalgia: sono questi i sintomi più tipici della sindrome del nido vuoto.

Come superare la sindrome del nido vuoto

Non è semplice superare questo stato di tristezza che spesso porta anche ad un atteggiamento quasi ossessivo e invadente nei confronti dei figli, con i quali si cerca ancora un contatto forte e quotidiano. Per i genitori in coppia sicuramene è più facile, ma il punto è che dopo anni di abitudini ed equilibri bisogna ricominciare tutto da capo. Nuove abitudini, nuove frequentazioni… insomma, bisogna riempire la propria vita con altre cose per cercare in qualche modo di colmare questo vuoto. Ritrovarsi in coppia significa anche ricostruire una routine della vita a due, rivivere la vita coniugale così come era prima che arrivassero i figli.

In questa fase, specialmente se si è soli, è possibile che possano subentrare stati emotivi che non fanno che peggiorare la situazione: in qualche caso il genitore piomba in un vero e proprio stato di depressione ed è per questo che bisognerebbe stare in casa il meno possibile, trovarsi un hobby, frequentare persone nuove o chiedere aiuto ad un professionista.

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