Gastroenterite da rotavirus nei bambini: vaccino sì o no?

di cinziaR


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Siamo alle solite: vaccino sì o no, i bambini contro la gastroenterite da rotavirus? E’ il dilemma dell’inverno 2016-2017, anche perchè il rotavirus ogni anno colpisce migliaia di bambini, costringendoli a letto e, se molto piccoli, talvolta anche al ricovero.

Prima di capire se e chi vaccinare, vediamo che cos’è la gastroenterite da rotavirus nei bambini, i sintomi e come curarla.
La gastroenterite da rotavirus nei bambini è un tipo di gastroenterite che si presenta soprattutto nel periodo invernale con vomito, diarrea, e febbre. In genere compaiono prima il vomito e la febbre moderata e poi la diarrea, che fa perdere sempre molti liquidi ai bimbi.

Rotavirus: il contagio

Il microrganismo (rotavirus) che causa la malattia si trasmette al bambino attraverso cibi od oggetti che si porta alla bocca, in genere contaminati dalle feci di un soggetto malato o portatore sano del microrganismo. Come tutte le infezioni virali, inoltre, il rotavirus si può diffondere anche attraverso le goccioline di saliva, tramite la tosse o gli starnuti.

Nel tubo digerente il rotavirus causa l’infiammazione e la distruzione di parte del rivestimento della parete intestinale. L’infiammazione porta alla produzione di muco e, nei casi più importanti, di pus e di sangue che vengono quindi persi con le feci.
Se anche lo stomaco è interessato si può presentare il vomito, che è il segno della infezione e della mancata digestione del cibo. Attraverso la diarrea e il vomito il bambino può perdere molti liquidi, che contengono sali minerali necessari al funzionamento dell’organismo, con conseguente rischio di disidratazione.

Una gastroenterite da rotavirus acuta, non grave, ha una durata media di circa 3/8 giorni, anche se disturbi “minori” (perdita di appetito, dolori addominali e alterazioni dell’alvo) possono durare più a lungo.

Rotavirus, vaccino sì o no?

Contro questo virus, chiamato dagli scienziati appunto rotavirus, già da qualche anno è disponibile un vaccino (oggi pentavalente) da somministrarsi entro il sesto mese di vita e che si ritiene protegga dal 75% delle infezioni gravi, cioè tali da richiedere il ricovero).

La posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è ad oggi favorevole alla vaccinazione, nonostante il vaccino contro il rotavirus abbia una storia di ritiri dal mercato in diverse edizioni, dovute ad effetti collaterali del vaccino stesso sui bambini.
Oggi il rotavirus è consigliato appunto entro il sesto mese di vita, anche a causa della difficile cura della gastroenterite dei bambini piccolissimi.

Trattandosi infatti di un virus, il rotavirus non risponde alla terapia antibiotica e può accadere che un neonato non riesca a sopperire alla forte perdita di liquidi causati dalla diarrea. Sempre l’OMS consiglia la vaccinazione nelle zone di alto contagio e dove è difficile tenere sotto controllo tali infezioni.

Nei Paesi dove il vaccino viene somministrato ai bambini regolarmente, i casi di gastroenterite di rotavirus sono notevolmente diminuiti, segno che la prevenzione tramite il vaccino funziona anche se, come noto, lo scopo dei vaccini non è quello di debellare le infezioni bensì quello di renderle sempre più blande e meno resistenti alle cure, fino alla loro scomparsa, cosa che è avvenuta con tantissime malattie.

Dov’è il problema? Il problema del vaccino antirotavirus è triplice:

  • L’elevato contagio del virus colpisce all’improvviso e senza preavviso i bambini e le loro famiglie, che non fanno in tempo a decidere di vaccinarsi
  • I genitori non sono a conoscenza delle caratteristiche di questa gastroenterite e non fanno prevenzione
  • Il vaccino antirotavirus non è obbligatorio (nè gratuito) e quindi, viene vissuto come “qualcosa in più” rispetto ai tanti vaccini dei bambini.

Probabilmente, dunque, se i genitori sapessero a che cosa possono andare in contro i loro piccolini avrebbero più coscienza della scelta di vaccinarli o meno contro il rotavirus.

Ad ogni modo, per prendere una decisione sul vaccino è bene discutere con il proprio Pediatra di fiducia che più di chiunque altro ha il quadro della situazione della zona di appartenenza.

Rotavirus vaccino: controindicazioni ed effetti collaterali

Come dicevamo, il vaccino antirotavirus ha avuto più formulazioni nel corso degli anni a causa della concomitanza di effetti collaterali di invaginazione intestinale in concomitanza della sua somministrazione. Questo avveniva nel 1999.

Ad oggi, gli effetti collaterali del vaccino antirotavirus riguardano la presenza di vomito, diarrea e tosse, riferite solo in taluni casi di somministrazione.

Per quanto riguarda le controindicazioni del vaccino contro il rotavirus, esso non va somministrato a lattanti che abbiano una grave ipersensibilità a un qualsiasi componente del vaccino o che abbiano presentato una grave reazione allergica a una dose precedente di vaccino pentavalente contro i rotavirus.

  • Vanno considerati i potenziali rischi/benefici di somministrare il vaccino contro i rotavirus a bambini con alterazioni dell’immunocompetenza dimostrate o sospette. I bambini e gli adulti con immunodeficienza congenita o acquisita, trapianto di midollo o di organi solidi, a volte possono presentare, se vaccinati, gastroenteriti gravi, prolungate e a volte fatali.
  • In situazioni normali, il vaccino pentavalente contro il rotavirus non deve essere somministrato a bambini con gastroenterite acuta, da moderata a grave, finché le condizioni generali non migliorino. I bambini con gastroenterite lieve possono essere immunizzati, soprattutto quando il ritardo nella vaccinazione impedisca di vaccinare il lattante prima delle 13 settimane di età.
  • Lattanti con malattie da moderate a gravi vanno immunizzati non appena siano guariti dalla fase acuta della malattia.

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