Paura del dolore del parto? Viene in aiuto l’omeopatia

di francesca


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I motivi per cui alcune donne hanno una durata del travaglio molto lunga, e altre relativamente breve, o talvolta brevissima, non sempre sono chiari e, se è vero che dipendono da fattori fisici come l’elasticità dei tessuti e l’efficacia delle contrazioni, probabilmente anche fattori psicologici possono essere coinvolti: le emozioni della partoriente, del resto, possono avere ripercussioni sui livelli ormonali e quindi influenzare anche le modalità con cui procede il travaglio.

Per questo, tutta una serie di attenzioni nell’accompagnare la donna verso il momento del parto (come lasciarla libera di muoversi, un ambiente tranquillo, la presenza del compagno) possono giovare e rendere il travaglio più veloce e il dolore del parto più sopportabile.

Nell’ottica di un approccio dolce alla gravidanza della donna e alla preparazione al parto, l’omeopatia sembra poter dare un contributo determinante.

L’efficacia di alcuni rimedi omeopatici, e in particolare del Caulophyllum, è stata dimostrata sia in ostetricia che in clinica veterinaria: il farmaco omeopatico ha mostrato di ridurre significativamente i tempi di travaglio e parto rispetto a un placebo, indicando che l’effetto non è soltanto psicologico. È, però, opportuno precisare che, a quanto ho potuto verificare, i risultati di questi studi sono stati presentati esclusivamente in riviste e convegni specifici sull’omeopatia.

  • L’Apermus, per velocizzare travaglio e parto in particolare l’APERMUS, un mix di Caulophyllum, Pulsatilla e Cimicifuga, da assumere nella quantità di 5 granuli per tre volte al giorno dalla 37-38° settimana, e ogni 15 minuti a travaglio iniziato. L’Apermus agirebbe sull’utero favorendo le contrazioni e la dilatazione, aiutando il bambino a impegnarsi nel canale del parto, rendendo più elastiche le ossa del bacino e più efficaci le contrazioni.
  • La triade per il parto (quasi) indolore Si tratta di tre diversi rimedi, Arnica, Caulophyllum e Actea racemosa, da assumere a rotazione, un granulo al giorno (il primo giorno l’uno, il secondo l’altro, il terzo giorno l’ultimo, per poi ricominciare). nel’ultimo mese di gravidanza. Anche in questo caso, l’effetto sarebbe quello di rendere più efficaci contrazioni e spinte e più elastici i tessuti, velocizzando il parto e rendendo i dolori più sopportabili.
  • Posizione podalica In questo caso è indicata la Pulsatilla 7 CH, 5 granuli da assumere ogni sera prima di dormire.
  • L’omeopatia durante il parto Ci sono poi tutta una serie di rimedi che si potrebbero rivelare utili al momento, a seconda delle diverse modalità con cui la donna affronta il travaglio e il parto. Qualche esempio (la maggior arte sono alla diluizione 200 CH, che consente somministrazioni frequenti, utili in una condizione acuta come il parto):
  • Arnica 200 CH, un tubetto da assumere all’inizio del travaglio e uno prima del parto. È il rimedio più famoso per le sue proprietà tranquillizzanti e antiemorragiche. Aiuta il recupero post partum e la cicatrizzazione dei tessuti.
  • Chamomilla o Sepia, quando la donna è molto irritabile durante il travaglio e mostra rabbia e volontà di mordere o picchiare qualcuno. Chamomilla è utile anche quando le contrazioni sembrano spingere il bambino verso l’alto.
  • Chantaris: quando la placenta non si stacca per il secondamento.
  • Cimicifuga, utile quando la partoriente è molto spaventata e non riesce a mantenere il controllo.
  • Coffea, in caso di dolori insopportabili e perdita di sensi delle pause fra una contrazione e l’altra.
  • Kalium phosphoricum D 6 (Sali di Schüssler), da sciogliere 3 compresse nell’acqua ogni ora, se le contrazioni non fossero efficaci
  • Kalium carbonicum 30 CH: efficace contro i dolori in zona lombo-sacrale, al sedere e alle cosce.
  • Nux vomica: quando ogni contrazione dà alla donna la sensazione di fare pipì o il bisogno di andare di corpo. Il dolore è in zona lombare e il collo uterino è rigido. La donna è ipersensibile e irritata, in preda allo stress e all’agitazione, non sopporta il dolore.

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