Sanremo

Sanremo 2022, quanto guadagnano i direttori e i musicisti?

Sanremo 2022 procede rapidamente, una puntata dopo l’altra. Guardando il Festival, molti si pongono domande e le curiosità su questo evento “mitico” non finiscono mai. Tra queste rientrano, naturalmente, i quesiti sui cachet. Abbiamo già visto insieme qual è la paga di Amadeus, ma sapete quanto guadagnano i direttori e i musicisti? Lo scopriremo insieme.

Qual è la paga dei direttori e dell’orchestra di Sanremo 2022?

Procediamo con ordine e cominciamo dalle basi. L’Orchestra Sinfonica di Sanremo è una delle più antiche fondazioni musicali d’Italia, nonché un grande prestigio per la città ligure. Partecipa al Festival della Canzone Italiana solo dal 2003. In totale, i musicisti e gli orchestrali che lavorano nell’edizione 2020 della kermesse sono 60. A questi, si aggiungono anche alcuni professionisti dell’Orchestra Rai. E non finisce qui.

Oltre gli elementi di cui abbiamo già parlato, ci sono i direttori d’orchestra, che variano. Sono praticamente diversi per ogni canzone e vengono scelti dagli stessi cantanti o dalle singole produzioni che affiancano i Big in gara. Avete notato che, ad esempio, a dirigere per Emma Marrone c’era Francesca Michielin?

Non è impresa facile sapere quanto guadagnano i direttori e i musicisti dell’orchestra di Sanremo. Non vengono diffuse, infatti, notizie precise o ufficiali sui cachet. Ciò non toglie che sia possibile fare una piccola ricerca. I compensi si possono ricavare dai contratti collettivi, regolarmente pubblicati sui portali Rai e su quello dei sindacati.

Proprio attraverso i sindacati ci fu, nel 2020, una polemica in merito ai cachet dei musicisti. In particolare, secondo gli organi di rappresentanza sindacale, i membri dell’orchestra guadagnavano 50 euro al giorno.

«Ricchi cachet per artisti famosi e paghe vergognose per altri professionisti. Cinquanta euro al giorno è il compenso di molti musicisti che si esibiranno da oggi sul palco dell’Ariston», aveva detto nel corso di Sanremo 2020 la segretaria nazionale Slc Cgil, Emanuela Bizi.

Che ha aggiunto: «Prove estenuanti e tempi di lavoro interminabili: dalle 10 del mattino fino a fine diretta, spesso dopo la mezzanotte. Sono condizioni inaccettabili che svelano, ancora una volta, come dietro luci sfavillanti e giacche doppiopetto il mondo dello spettacolo in Italia non riconosca il lavoro degli artisti anche se, proprio sulle loro capacità e competenze, mette in piedi fruttuosi business».

Come abbiamo detto, questa polemica risale al 2020 e, da allora, non ci sono state situazioni analoghe. Una cosa è certa: con il loro talento questi professionisti contribuiscono a dare una marcia in più alle canzoni del Festival di Sanremo 2022.