Spettacolo

Zucchero, 40 anni di carriera

L’inimitabile Zucchero festeggia 40 anni di carriera musicale a Campovolo e per questo evento sono stati organizzati due concerti alla RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo). Il nome è “Diavolo in Re” e sono previsti per venerdì e sabato 9 e 10 giugno 2023, per i suoi 40 anni di carriera. L’artista ha scritto la storia della musica italiana.

Concerti in 5 continenti, 69 Stati e 650 città diverse, con tappe in teatri di prestigio assoluto come la Royal Albert Hall. Nomination ai Grammy, 60 milioni di dischi venduti, duetti e collaborazioni con artisti di fama planetaria, da Luciano Pavarotti a Eric Clapton, da Bono a Sting, da Joe Cocker a Ennio Morricone.

Ma non è finita qui! È stato primo artista occidentale a essersi esibito al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino, Zucchero è anche stato l’unico artista italiano ad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994.

“È un vero onore e piacere suonare nell’Arena più grande d’Europa. Per me questo è un ritorno alle mie radici e lo definisco il concerto dell’amore”. Lo ha detto al FattoQuotidiano.it.

40 anni di carriera di Zucchero

Durante questa intervista si è espresso riguardo al Festival di Sanremo. “No non mi hanno invitato. Nemmeno in gara. Pure Guccini mi aveva detto che non avevano preso una sua canzone. Questa direzione non mi vuole e penso sia un Festival che serva per fare audience. Direi che è diventato il Festival degli influencer!”.

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“Non sono politicamente corretto”

Zucchero è un artista conosciuto per la sua frizzante personalità. “Nonostante pensino, in molti, che io sia burbero e spigoloso, non sono politicamente corretto e mi faccio dei danni da solo. Però la mia parte fanciullesca e naif è quella che mi salva e mi ‘frega’, se no sarei nato un rivoluzionario”.

Adesso per lui non tutto è lo stesso e anche il mondo della musica sta decisamente cambiando. “Il pubblico è diventato molto più basico rispetto a qualche anno fa. Oggi vanno agli stadi per la bellezza, per vedere l’artista bello, il ragazzotto cool. Questa cosa non la capisco. Io andavo a vedere Bob Marley, Springsteen e gli U2. Nemmeno i Genesis si potevano permettere di fare gli stadi. Oggi è tutto cambiato. Io li evito anche perché potrei non riempirli. Mi trovo bene in una Arena, bella dove mi sento abbracciato e dove riesco a vedere più o meno tutti”.

Il suo primo concerto

Il ricordo va al suo primo concerto. “Era il mio primo Festival di Sanremo. Pensavo ‘la svolta!’. C’è un ingaggio in una discoteca per due show al pomeriggio e alla sera. Con la band pensavamo di aver svoltato. Basta balere. C’era solo uno spettatore. Ho suonato e cantato per lui. Il proprietario avrebbe voluto evitare cantassi di sera, ma mi servivano i soldini quindi gli dissi, un po’ bluffando e impuntandomi: ‘Io sono un professionista quindi canto per una o mille persone!’.

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