La dolorosa infanzia di Salvo Sottile: “Da bambino bullizzato perché sovrappeso e timido”

di Redazione


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Salvo Sottile, noto conduttore televisivo e giornalista siciliano, ha recentemente raccontato di essere stato vittima di bullismo durante l’infanzia a causa del suo aspetto fisico e del suo carattere timido. In un’intervista al Corriere della Sera, Sottile ha rivelato: “Da bambino ero timidissimo, sono stato pure bullizzato: a scuola i miei compagni mi prendevano in giro perché ero sovrappeso e non mi permettevano di giocare assieme a loro”.

Le umiliazioni subite a scuola

Il presentatore ha ricordato un episodio in particolare: “Ricordo un pomeriggio in cui sono rimasto solo tutto il tempo con una palla in mano: non trovavo nessuno che volesse giocare con me“. Un’esperienza dolorosa che lo ha segnato profondamente. Sottile ha ammesso che da piccolo era complessato per i chili di troppo: “Con il mio corpo ho sempre avuto un rapporto conflittuale. Non mi piace rivedermi”. Proprio l’aspetto fisico era uno dei motivi per cui veniva preso di mira dai compagni di scuola.

Il carattere introverso accentuava il bullismo

Oltre al body shaming, anche il carattere introverso e riservato rendeva Sottile un facile bersaglio dei bulli. “Da bambino ero timidissimo, la strada poi, per fortuna, mi ha svegliato” ha dichiarato nell’intervista. Nonostante le difficoltà dell’infanzia, Sottile è riuscito a reagire e a costruirsi una brillante carriera in televisione. Il giornalista ha esordito giovanissimo come inviato del TG5, diventando un volto familiare per il pubblico italiano.

Una storia di riscatto e ispirazione

La popolarità però non gli ha fatto dimenticare gli episodi di bullismo subiti da bambino, che lo hanno segnato profondamente. Sottile ne ha parlato apertamente, lanciando un messaggio contro qualsiasi forma di prevaricazione e discriminazione. Oggi il conduttore si dice fiero del percorso fatto e dei traguardi raggiunti, nonostante le difficoltà incontrate durante gli anni della formazione. La sua storia può essere fonte di ispirazione per tanti ragazzi vittime di bullismo, dimostrando come sia possibile reagire e trovare la propria strada nonostante le angherie subite. Sottile conclude con un monito: “La normalità è un valore“. Un invito a guardare alla sostanza delle persone, al di là del loro aspetto fisico. Un messaggio di accettazione di sé stessi e degli altri, per una società più inclusiva in cui nessuno debba sentirsi escluso o emarginato.

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