Natasha Stefanenko ha raccontato la sua infanzia vissuta in Russia, durante il regime sovietico, rivelando in un’intervista in tv alcuni dettagli del suo passato rimasti inediti fino a oggi.
Ospite del programma “Da Noi…a Ruota Libera” di Rai1, l’attrice e modella Natasha Stefanenko è andata indietro nel tempo, fino alla sua infanzia in Russia. Ancora c’era il regime sovietico e la presenza dei militari in città era la norma.
Parlando proprio della città in cui è nata, ha detto a Francesca Fialdini che, ai tempi in cui era bambina, era come se non esistesse: “Io sono nata nel pieno regime sovietico, ai tempi di Brest-Litovsk, una città segreta, infatti la città in cui abitavo non aveva un nome, perché per motivi militari, quasi per mezzo secolo, non esisteva sulla carta geografica“.
Quindi ha aggiunto: “La città era circonda completamente da mura, dal filo spinato, dagli allarmi. Controllata costantemente dalle guardie. C’erano pochissimi varchi per entrare. Anche i cittadini sovietici, per entrare, dovevano procurarsi i documenti che erano quasi impossibili da ottenere. Noi cittadini potevamo entrare e uscire perché avevamo un pass. A tutti gli altri era proibito“.
L’attrice ha anche aggiunto che è solo grazie alla nonna, con la quale è cresciuta, che ha potuto alimentare la sua spiritualità e il suo carattere: “Mia nonna Lidia mi ha insegnato che Dio esiste. Mi sono battezzata a 40 anni grazie a lei. Con tanta pazienza mi ha insegnato, inoltre, l’arte della pazienza, perché lei diceva sempre: ”Nessuno sa quanto hai messo, tutti vedono il risultato””.
Natasha Stefanenko non dimentica mai di citare le sue origini. Su Instagram, condivide spesso foto e video che richiamano alle tradizioni che ancora onora e alle ricorrenze che celebra.