“Sei tornata nella tua Caccamo dove tutti ti aspettavamo”

di Alice Marchese


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“Oggi ti ho aspettata a Caccamo per vederti tornare a casa, ero in diretta sul mio giornale, ma quando siamo arrivati davanti casa tua non sono riuscito ad andare avanti. Non me la sentivo. Era più forte di me”, scrive Vicé un post colmo di profondo sconforto sul gruppo Facebook.

Ieri è stata una notte di sofferenza lancinante per Caccamo:  la salma di Roberta Siragusa è stata riportata a casa. Sebbene il momento tanto atteso, compaesani, amici e parenti hanno vissuto un dolore straziante nel vedere il corpo dilaniato e senza vita della giovane.

“Tu vivi dentro ognuna di noi. Ben tornata a casa amore mio”, Denise pubblica nel gruppo di Facebook “Roberta vive”, in cui vengono condivisi ricordi e pensieri commemorativi per la ragazza amata da tutti.
“Questa mattina è uscito il sole, il cielo è di un celeste bellissimo finalmente ha smesso di piovere e di essere cupo. Si perché tu piccola sei tornata a casa sei tornata nella tua Caccamo dove tutti ti aspettavamo”, Maria commenta la tragica vicenda con dolcissime parole.
“Ti prometto che verrò presto a trovarti e ti porterò un bellissimo fiore, anche se non sarà mai bello quanto lo eri e lo sei. Buon viaggio dolcissimo amore”, dice Eliana.

Il paese non dimenticherà mai Roberta: è scolpita nel cuore di chiunque l’abbia vista anche solo per una volta.
Continuano però i dubbi sull’omicidio: l’autopsia non chiarisce le cause della morte della 17enne. Ma Caccamo non si arrende, vuole giustizia.

“Continueremo a lottare per te, ti presteremo la nostra voce, continuerai a vivere nelle nostre anime. Ciao Robi, ti amiamo tutti, da Termini, Caccamo e altri paesi limitrofi. Ti chiedo solo di vegliare sulla tua famiglia, su tuo fratello Dario e tutti i tuoi amici”, continua Vicè, sperando che in qualche modo la ragazza possa sentirlo e così rincuorandosi perché, nonostante la morte brutale e le incertezze che annebbiano la vicenda, l’unica costante è l’affetto e l’amore incondizionato che tutti provano nei confronti di Roberta.

“IO SONO ROBERTA” è inarrestabile e non si fermerà di fronte al primo ostacolo. Che sia un monito, un pensiero rivolto alla famiglia e a tutti i genitori che partecipano del dolore insostenibile causato da una perdita innaturale come questa. Che sia sempre, ogni giorno. Perché Roberta doveva continuare a vivere e purtroppo adesso, non resta che darle voce in questo modo.

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