Una delle domande più frequenti quando si tratta di zanzare è perché alcune colpiscono più alcuni che altri. Le preferenze di questi insetti spesso sono oggetto di dibattiti e credenze, ma dove sta la verità? Scopriamola insieme!
Vi sono diversi studi riguardo a tutto questo. Ci si chiede perché effettivamente alcune persone vengano punte con maggiore frequenza rispetto ad altre. Una nuova ricerca, condotta da un team di studiosi della Rockfeller University di New York, suggerisce nello specifico che alcune variazioni individuali nell’odore cutaneo potrebbero spiegare il nostro diverso fascino rispetto alle zanzare.
Si è pensato che a giocare un ruolo fondamentale sia anche l’odore della propria pelle. Per tale ragione i ricercatori americani hanno condotto uno studio triennale, in cui hanno chiesto ai soggetti che più spesso hanno riportato punture di zanzara di indossare calze di nylon sugli avambracci per sei ore al giorno, per più giorni, in modo da raccogliere l’odore della loro pelle.
La stessa cosa è stata chiesta a un gruppo di “fortunati”, cioè a chi non viene punto dalle zanzare. Dunque è stato progettato un test olfattometrico a due scelte, costituito da una camera in plexiglass divisa in due tubi, ciascuno terminante in una scatola che conteneva una calza. Hanno quindi posizionato le zanzare Aedes aegypti – la specie principale vettore di virus come Zika, dengue, febbre gialla e chikungunya – nella camera principale e hanno osservato le preferenze degli insetti mentre questi volavano lungo i tubi verso una calza anziché un’altra.
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Il test ha mostrato che le zanzare erano particolarmente attratte dalla calza indossata da una specifica persona (il soggetto 33) e che non è cambiata nel tempo. Gli studiosi hanno poi calcolato in che misura il soggetto 33 fosse più invitante degli altri. Questi hanno scoperto che era quattro volte più attraente del successivo partecipante allo studio nei confronti del quale le zanzare avevano mostrato una maggiore predilezione.
Queste analisi hanno rivelato che sulla pelle delle persone che attiravano maggiormente le zanzare erano presenti livelli significativamente più alti di tre acidi carbossilici. Si tratta di entadecanoico, eptadecanoico e nonadecanoico.
“La miscela specifica di questi e altri acidi carbossilici variava tra i diversi soggetti altamente attraenti. Lo hanno spiegato i ricercatori nello studio appena pubblicato sulla rivista Cell. “Pertanto, potrebbe esserci più di un modo in cui una persona può essere più attraente per le zanzare”.
Il tutto già confermato da una precedente ricerca condotta sempre dai ricercatori della Rockfeller University, che ha rivelato la complessità del sistema olfattivo di Aedes aegypti.
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