Parabeni: cosa sono, dove si trovano e perché sarebbe meglio evitarli

I parabeni sono tra gli ingredienti più discussi di numerosi prodotti farmaceutici, cosmetici e alimentari, che abitualmente troviamo sul mercato e che acquistiamo con una certa regolarità. È da un po’ di tempo a questa parte, infatti, che comincia ad apparire su tante confezioni la dicitura “paraben free” o “senza parabeni”.  Perché tanta premura di specificarne l’assenza?

Cosa sono e dove si trovano i parabeni

Per chi non lo sapesse, i parabeni sono un insieme di elementi chimici molto diffusi e utilizzati come conservanti grazie alle loro proprietà battericide e fungicide. Sono presenti soprattutto nella cosmesi, ad esempio nelle creme idratanti per viso e corpo, negli shampoo, nei dentifrici, negli struccanti, nei detergenti intimi per adulti e bambini e nelle creme solari.

Per buona parte dei produttori di cosmetici, farmaci e detersivi per l’igiene della casa, sembra che i parabeni siano indispensabili per la conservazione di alcuni prodotti, garantendone la qualità e la sicurezza. Una volta aperte le confezioni, infatti, alcuni alimenti, medicinali e cosmetici, potrebbero subire delle contaminazioni da parte di funghi e batteri compromettendo il prodotto stesso e provocando infiammazioni, irritazioni e dermatiti cutanee.

Perchè evitare i parabeni

Il motivo di tanto scalpore, che è stato sollevato da parte della comunità scientifica riguardo l’aggiunta di parabeni in molti prodotti, è da riscontrarsi nella loro tossicità per l’organismo umano. Infatti, è stato ampiamente dimostrato in diversi studi e ricerche scientifiche che queste sostanze, una volta penetrate attraverso la pelle o direttamente nel corpo attraverso il cavo orale, restano intatte nei tessuti e si accumulano nel corpo. Inoltre, i parabeni sono sospettati di essere cancerogeni e quindi altamente pericolosi per la nostra salute.

I sei principali parabeni che possiamo trovare indicati sulle etichette delle confezioni dei prodotti in commercio sono methylparaben, propylparaben, ethylparaben, isobutylparaben, benzylparaben e butylparaben. L’Unione Europea si è mobilita in questi anni per fare chiarezza su queste sostanze e dal 2014 la Commissione Europea ha vietato l’utilizzo di sette parabeni – isopropilparabene, isobutilparabene, fenilparabene, benzilparabene, pentilparabene, propilparabene e butilparabene– , poiché il Comitato Scientifico ha riscontrato una certa scarsità di informazioni per valutare e affermare la sicurezza di questi sette conservanti.

Le alternative naturali ai parabeni

Sappiamo, tuttavia, che esistono valide alternative ai parabeni, come dimostrato dai prodotti biologici oggi sempre più presenti in commercio. Sono numerosi, ad esempio, i produttori di cosmetici organici che sostengono che le tinture estratte da erbe organiche di alta qualità siano in grado di conservarsi per lunghi periodi, arrivando fino a due o tre anni senza l’aggiunta di additivi.

Fate comunque molta attenzioni a tutti quei prodotti che si dichiarano 100% naturali o alla stessa scritta “senza parabeni” o “paraben free”, poiché, purtroppo, non sempre tale dicitura significa che si tratta di formulazioni più sicure, perché al posto dei parabeni potrebbero essere presenti altri additivi chimici altrettanto dannosi. Il nostro consiglio, quindi, è quello di controllare sempre attentamente le etichette per identificare i singoli ingredienti della formulazione.