Difterite: cos’è, come si prende, i sintomi e cosa c’è da sapere sul vaccino

Cos’è la difterite

La difterite è un’infezione batterica che colpisce principalmente le mucose di naso e gola. Questa infiammazione acuta si distingue dalle altre malattie infettive per lo sviluppo di una massa spessa sulla gola di colore grigio, che ricopre la parte posteriore creando problemi di respirazione.
È caratterizzata da una diffusione estremamente facile con un decorso molto rapido e di solito i soggetti più a rischio sono i bambini al di sotto dei 5 anni e gli over 60. Questa malattia è causata dal batterio Corynebacterium diphtheriae e in Europa e negli Stati uniti è poco presente perché i bambini sono ormai vaccinati da decenni.

Come si prende la difterite

La difterite è una malattia contagiosa che si trasmette facilmente per via aerea attraverso tosse e starnuti. Il contagio può avvenire anche attraverso l’uso o la manipolazione di oggetti toccati da soggetti infetti, come fazzoletti, asciugamani o  bicchieri.

Il periodo di trasmissione della difterite può durare fino a quattro settimane, anche se in maniera asintomatica, mentre il periodo di incubazione solitamente va dai 2 a 4 giorni, ma può variare, andando dalle 24 ore fino ai 6 giorni.

Sintomi della difterite e trattamento farmacologico

Di solito la difterite si manifesta con mal di gola, febbre e tonsille ingrossate, ma durante il decorso il paziente può riscontrare difficoltà a respirare o a deglutire, pelle pallida e fredda, battito cardiaco accelerato ed eccessiva sudorazione.

Se la difterite non prende solo la gola e si diffonde nel sangue, essa può causare serie complicazioni potenzialmente letali coinvolgendo altri organi. Possono manifestarsi, infatti, danni al cuore, inibendo la capacità di pompare il sangue, o ai reni, rendendoli incapaci di filtrare le scorie dell’organismo. Inoltre, la difterite può portare danni al sistema nervoso, provocando in alcuni casi delle paralisi.

Nella cura della difterite il trattamento farmacologico risulta importantissimo e molto efficace, non solo per la guarigione del paziente, ma anche per evitare il contagio delle altre persone. Il trattamento prevede la somministrazione dell’antitossina difterica per via intramuscolare o endovenosa e una terapia antibiotica per eliminare il batterio.

Prevenzione e vaccino

La prevenzione della difterite si basa sulla vaccinazione dei bambini attraverso l’inoculazione del vaccino trivalente DTP contro la difterite, il tetano e la pertosse.

Per gli adulti, invece, si somministra il vaccino bivalente contro la difterite e il tetano. Oggi la maggior parte dei casi di difterite diagnosticati si verifica in persone non vaccinate o che non hanno ricevuto tutte le dosi previste del vaccino con i successivi richiami.

Le dosi prevedono il vaccinazioni DTP a 3, 5 e 12 mesi d’età, un richiamo somministrato dai 4 ai 6 anni, un altro richiamo fra gli 11 e i 15 anni e un ulteriore richiamo del vaccino ogni 10 anni.

Solitamente il vaccino è ben tollerato dai bambini, ad eccezione di qualche caso in cui compaiono leggeri effetti collaterali, come rossore o dolore nella zona in cui è stato iniettato, febbre lieve o irritabilità generalizzata.