Dieta warrior, come funziona la dieta del guerriero

La chiamano dieta del guerriero, ed è molto popolare tra chi si allena con una certa costanza, e come potete immaginare si tratta di un regime alimentare un po’ diverso dai soliti. Dunque cerchiamo di capire che cos’è la dieta warrior e come funziona.

In breve è un  regime alimentare pensato da OriHofmekler in due fasi, una dieta che promette non soltanto un corpo più tonico e snello e anche più sano, con l’obiettivo di ridurre la massa grassa, ma con qualche doverosa precauzione. Ovviamente, come tutte le diete che si basano su regole molto rigide, non è un sistema alimentare che va bene per tutti e i motivi sono più che lampanti. Si mangia poco durante il giorno e il pasto principale si consuma durante la notte. Si assumono tutti i cibi che contengono i nutrienti essenziali di cui il nostro corpo ha bisogno, ma si riduce molto il consumo di proteine animali. In questo regime alimentare, inoltre, si evita il consumo di prodotti industriali, dolcificanti compresi, e ovviamente niente zucchero nè alcolici. Farinacei e zuccheri non vanno mai combinati. Ma soprattutto bisogna allenarsi ogni giorno. Il cibo fa gran parte del lavoro ma l’allenamento è un aspetto fondamentale di questa dieta, anche se in realtà dovrebbe esserlo di tutte.

In pratica durante il giorno si segue una fase di sottoalimentazione, in altre parole si mangia meno. La sera e durante la notte subentra la fase di sovralimentazione. Ma cerchiamo di capire meglio anche se, detta in questo modo almeno, può sembrare una dieta poco equilibrata.

In pratica, nella prima fase si segue un regime del digiuno intermittente, questo per consentire all’organismo di bruciare le riserve di grasso e non i carboidrati, che in realtà ci servono per produrre l’energia di cui abbiamo bisogno. Motivo per cui “un guerriero” durante il giorno deve dare priorità a frutta, verdure crude e alimenti a base di proteine, anche se in piccole quantità.

La sera, invece, nella seconda fase, si può mangiare quanto si desidera a patto però di fare attenzione a queste piccole e semplici regole. Il pasto segue un andamento ben preciso: si comincia consumando alimenti dal sapore molto leggero e poi si prosegue con quelli dal gusto più deciso. Gli alimenti devono sempre essere colorati, quindi via libera a spezie e aromi. E bisogna mangiare fino a sazietà, o almeno fino a quando non si avverte sete.

L’aspetto problematico di questa dieta è che per seguirla bisogna avere un certo buon senso. Mangiare fino a sazietà non significa abbuffarsi, e non necessariamente bisogna saziarsi assumendo troppi carboidrati perché, oltre a farci accumulare peso, alzano anche il livello di zuccheri nel sangue, specialmente dopo una giornata di digiuno intermittente. Inoltre in realtà il nostro corpo ha bisogno di più energia durante il giorno, quindi non mangiare carboidrati può non essere proficuo. Sicuramente non è una dieta equilibrata: senza dubbio per chi non si allena o chi ha bisogno di molta energia per affrontare lunghe giornate è bene affidarsi alla classica dieta mediterranea.