Ancora troppo spesso, i disagi psichici come anche la Depressione post partum sono ammantati da dubbi e tabù che non ne permettono una chiara comprensione nè, di conseguenza, una cura efficace. Il web si rivela sempre di più uno strumento e uno spazio in cui condividere e conoscere fenomeni psichici di difficile accettazione. Quale modo migliore se non quello di farlo con un’esperto del campo? Ecco le domande e le risposte salienti sulla Depressione Post Partum.
Una Depressione Post-Partum è una forma di depressione che interessa le madri nel corso del primo mese successivo al parto.
I sintomi sono quelli elencati dal testo cui la diagnostica psichiatrica fa attualmente riferimento in tutto il mondo. Essi si possono manifestare singolarmente o in maniera mista e sono:
C’è da dire che i pensieri negativi tipici di questa patologia non hanno nessuna valenza reale e non sono supportati da colpe specifiche di nessuna madre e in nessun caso. Si tratta, cioè, di una patologia in senso stretto che va affrontata in maniera medica e senza pregiudizio esterno o della donna stessa.
Le linee di intervento nel trattamento di questo disturbo sono fondamentalmente due: da un lato la farmacoterapia, dall’altro la psicoterapia, con approccio singolo o integrato. Gli studi dimostrano che l’utilizzo dei due approcci in maniera combinata garantisce il risultato migliore. Solo di recente, la comparsa di dati riguardanti le relazioni tra variazioni del profilo ormonale-steroideo e l’incidenza di Depressione Post Partum ha fatto pensare alla necessità di un trattamento specifico di questo disturbo. Le conoscenze in tal senso, tuttavia, sono ancora ad uno stadio del tutto esplorativo-sperimentale ed una terapia “ormonale” della Depressione post partum ancora non esiste. Per il resto il trattamento classico prevede l’utilizzo dei comuni farmaci antidepressivi associati o meno ad ansiolitici (benzodiazepinici o meno). Sfortunatamente tutti questi farmaci, indistintamente, passano nel latte e possono raggiungere il lattante. Le dosi rinvenute nel plasma del lattante, tuttavia, sono per lo più di gran lunga inferiori a quelle terapeutiche e quindi ancora inferiori rispetto alle dosi tossiche.
Essendo la Depressione post partum una condizione invalidante per la salute della donna, essa viene trattata dalla Legge Italiana secondo le indicazioni di diritto previste per la patologia invalidante in senso lato con possibilità/obbligo di astenersi dal lavoro secondo i tempi e le modalità che il medico valuterà caso per caso.
In generale sarebbe consigliabile e spesso è fatto obbligo per Legge che la donna cui sia stata diagnosticata una Depressione post partum sia lontana dal posto di lavoro fino a risoluzione dell’episodio. Sul piano pratico, tuttavia, molto dipende dal caso clinico in questione. Spessissimo, comunque, la Depressione post partum si associa a grave sintomatologia “anergica”, ovvero a mancanza dell’energia necessaria allo svolgimento delle comuni attività quotidiane, fino al punto che le stesse risorse necessarie allo svolgimento delle attività lavorative siano del tutto inesistenti.