Non è una patologia grave, ma l’alitosi è un disturbo imbarazzante che spesso condiziona i rapporti sociali del soggetto che ne soffre.Anche se probabilmente non avete mia avuto modo di farci caso, l’alitosi è un disturbo molto frequente e pare che a soffrirne sia circa il 50% della popolazione mondiale.
L’alitosi, detta anche bromopnea, è un disturbo sgradevole causato da patologie respiratorie e metaboliche, e si differenzia da quello che generalmente definiamo “alito cattivo” poiché persiste anche a bocca chiusa. Esistono due diversi tipi di alitosi, una blanda l’altra più grave:
A chiunque può capitare di avere l’alito pesante, magari a causa di un pasto particolarmente speziato o di particolari alimenti che scatenano l’alito cattivo. E di sicuro è una delle cose che mette più imbarazzo. Se questi episodi sono frequenti, per togliersi ogni dubbio, ci si può sottoporre a un test tramite un apparecchio che aiuta a stabilire il livello di composti solforati (che causano l’alito cattivo) e indica anche la provenienza. In generale l’alitosi può essere connessa a un problema di bocca, naso o polmoni.
Per eliminare definitivamente questo disturbo, soprattutto nei casi di alitosi patologica, bisognerà rivolgersi ad un medico, che dovrà prima inquadrarne le cause e poi agire localmente sul problema. Chi ne soffre in maniera transitoria, invece, dovrà innanzitutto rispettare le corrette abitudini di igiene orale, individuare i tipi di alimenti o bevande che provocano il cattivo alito, e ridurne il consumo o limitarlo solo ad alcuni momenti della giornata.
Limitare il consumo di alimenti o bevande che possono provocare l’alitosi, come cipolle, aglio, alcool, latte e derivati, quindi yogurt e formaggi, alimenti ad alto contenuto calorico come carni e salumi e spezie.